Volontariato

Un sito per salvare Brixton dalle ruspe

Nella periferia londinese, Internet migliora le relazioni di un quartiere difficile. . Grazie ad un’alleanza fra industrie e non-profit

di Carlotta Jesi

La Rete dalla parte degli ultimi, Internet come mezzo di riscatto sociale di un?intera fetta di città, di un sobborgo popolare di Londra dove ci sono più caraibici, africani e rifugiati che in ogni altro quartiere di Londra, a Brixton. Se il gruppo di esperti insediato da Blair chiede che quartieri come Brixton vengano rasi al suolo, c?è anche chi dimostra che il loro recupero è possibile. A Brixton sono il portoghese e l?Yoruba, le lingue più parlate dopo l?inglese, e ai parrucchieri puoi chiedere tranquillamente una testa ?rasta?, ?maori? o ?buddista?. I migliori ingredienti per lotte, incomprensioni e guerriglie cittadine, direte voi. E invece no. Perché questo grande sobborgo londinese che a nord confina col Tamigi e a sud con i quartieri residenziali di Streatham e Norwood ha trasformato diversità etniche e culturali in punto di forza. Per capire come basta fare un clic sul sito internet: www.brixton.co.uk.
Vera porta d?accesso ai segreti di un quartiere che per combattere povertà, analfabetismo ed esclusione sociale si è sdoppiato su Internet e oggi si chiama Brixton online. Possibile? Sì, quando società civile e industria decidono di lavorare insieme per lo sviluppo locale. «Un sito Internet facile da usare ma anche altamente tecnologico era la soluzione a tutti i bisogni di Brixton: un luogo dove persone di culture differenti si parlano abbandonando la diffidenza reciproca, gli anziani ordinano spesa e medicine a domicilio, le associazioni propongono iniziative e raccolte fondi, le piccole e medie imprese fanno conoscere i loro prodotti mentre i ragazzi extracomunitari imparano l?inglese e navigano in Internet», raccontano via e-mail i volontari che oggi svolgono gran parte del lavoro a Brixton online.
Puntando sulla comunicazione elettronica perché tutti gli abitanti del quartiere abbiano una chance di trovare lavoro e il mondo cominci finalmente a capire le grandi potenzialità di questo angolino di Londra. A cominciare da educazione e progetti di integrazione sociale, due temi che su Brixton online hanno sezioni dedicate e, ogni settimana, propongono appuntamenti culturali organizzati dalle varie etnie, corsi di formazione dall?inglese alla cucina thailandese e, soprattutto, sull?uso del computer. Come il Community Internet Programme: accesso gratuito a Internet per tutti gli abitanti che accettano di seguire un corso su come utilizzare al meglio la rete. E i computer? Come fa chi un computer non ce l?ha a navigare? «Scegli una delle nostre postazioni gratuite nel quartiere», recita a grandi lettere un banner giallo e rosso sul sito di Brixton online. Una vera e propria rete periferica che va dalla biblioteca alla lavanderia creata con l?aiuto delle autorità locali per rendere Internet davvero accessibile. Soprattutto alle organizzazioni non profit. Che, a gruppi di trenta intescambiabili nell?arco di un anno, dal Community Internet Programme ricevono abbonamento e connessioni gratuite per 150 sterline con il provider UUUNet, uno dei più veloci del regno Unito.
?Children?, bambini, è invece il titolo della sezione dedicata ai più piccoli con corsi di inglese online, fiabe sui Paesi delle famiglie del quartiere che per arrivare a Brixton hanno attraversato due oceani e consigli su come diventare amico di chi ha occhi e pelle diversi dai tuoi. Che, se Brixton online diventerà veramente un progetto pilota importato nel resto del mondo, forse non sarà più discriminato e non dovrà vergognarsi di un accento troppo marcato. Stando a quanto gli adolescenti di Brixton dichiarano nella loro chat line, comunque, siamo sulla buona strada: «Sii fiero di essere un ?south Londoners?, forse i giornali non l?hanno capito, ma noi siamo davvero una comunità». A scuola, per strada e online.

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