Non profit

Un semaforo per i siti

Internet. I baby-navigatori oggi non hanno limiti. Ma domani...

di Giampaolo Cerri

Ragazzi-navigatori, forse un?etichetta vi salverà. A mettere i nostri figli al riparo dai pericoli del netsurfing sarà probabilmente un progetto italiano. È quello realizzato dall?Università di Bologna e da Città Invisibile, storica associazione telematica italiana. «Si tratta di creare un?agenzia di rating, che rilasci cioè?etichette elettroniche? in grado di descrivere e certificare i contenuti delle pagine Internet nell?ambito di categorie predefinite sulla base della descrizione fornita dall?autore o dall?editore e successiva verifica», spiega Riccardo Sabatini, giovane informatico che con il professor Dario Maio sta curanndo il progetto. L?etichetta inserita all?interno della pagina, viene interpretata dal browser, cioè dal programma di navigazione, prima di caricare la pagina stessa. Genitori, insegnanti, educatori possono definire un livello per ogni categoria di classificazione (ad esempio: violenza, sesso, pubblicità) oltre il quale il programma blocca il caricamento.

L?Università di Bologna curerà la parte tecnica del progetto: realizzazione del sito di rating, firma elettronica delle etichette, codifica crittografica delle pagine, costruzione di agenti per la classificazione automatica delle pagine. Le categorie, invece, saranno messe a punto in collaborazione con la lista di discussione ?Genitori? attivata da tempo dalla Città Invisibile, e in cui i genitori e i professionisti di educazione e crescita dei minori si confrontano da tempo sul rapporto Internet-minori.

L?agenzia, che sarà la prima in Europa, si ispirerà allo standard Pics (Platform for Internet Content Selection), sviluppato da World Wide Web Consortium (da cui ha avuto origine il Web stesso). Un sistema che lo stesso Bill Clinton, presidente degli Stati Uniti, ha proprio di recente giudicato ideale per tentare di rendere veramente sicuro l?utilizzo di Internet da parte delle categorie sensibili ai contenuti particolarmente crudi o pesanti.
«Anche in Italia la ?Bozza di codice di autoregolamentazione? diffusa dal ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni il 22 maggio 1997», ricordano i realizzatori del progetto, «prevede l?obbligo per i fornitori di contenuti di classificare le proprie pagine con una rating agency riconosciuta». Quindi una traccia di lavoro c?è già: basterebbe seguirla alla lettera.

Per ottenere maggiori informazioni sull?Italian Rating Agency, è possibile contattare il sito http: //www.csr. unibo.it/ra. Chi vuole contribuire alla lista ?Genitori? può collegarsicon http://www.citinv.it/poli/genitori.

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