Volontariato
Un ricordo di Maria Eletta Martini
Dal blog di Giulio Sensi, L'Involontario
di Redazione

di Giulio Sensi
Non ho vissuto la stagione “d’oro” del volontariato fra gli anni ’70 e ’80: l’emersione del fenomeno, la sua forza aggregante, la capacità e la radicalità di unire oltre le ideologie. Ne vivo un’altra, quella attuale, iniziata già da diverso tempo. In essa le molte criticità che gravano sull’attività delle organizzazioni di volontariato -in termini di capacità di innovarsi e di essere forza viva e di cambiamento nel Paese- non nascondono l’enorme e profonda ricchezza culturale e sociale che esso rappresenta ed esprime.
Non l’ho vissuta quella stagione, ma con sana curiosità da anni studio e ripercorro quegli anni, cercando di capire il valore di alcune delle cose che accadevano. E in che modo erano dirompenti.
Ieri ho seguito a Roma il convegno che ricordava Maria Eletta Martini: dirigente delle organizzazioni giovanili cattoliche, fu staffetta partigiana in Lucchesia e grande testimone della stagione Costituente. Da politica e parlamentare ebbe il merito di accompagnare ed adeguare la legislazione italiana ai grandi cambiamenti culturali e sociali che viveva l’Italia, primo fra tutti quello relativo all’emersione del fenomeno del volontariato e dell’intero terzo settore, fondando poi il Centro Nazionale per il Volontariato che ha sede a Lucca. Erano anni in cui i politici, o almeno parte di loro, pur con i loro difetti, sapevano di cosa parlavano…
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