Welfare

Un regalo a Francesco: un piano da 25 milioni contro la povertà

Sarà presentato al pontefice in occasione della sua visita del 25 marzo il progetto triennale che ha l’obiettivo di aiutare 11mila famiglie con minori che a Milano vivono in povertà assoluta. 12 milioni di euro sono stati messi a disposizione da Fondazione Cariplo promotrice dell’iniziativa, 5 milioni da Fondazione Vismara e 3 da Intesa San Paolo. A breve una campagna per gli ultimi 5 milioni

di Redazione

C’è un numero, il 25 che è una costante, in una grande iniziativa di contrasto alla povertà infantile che si svilupperà in un triennio a Milano. Papa Francesco sarà nel capoluogo lombardo proprio il 25 marzo e la città è pronta a rispondere in modo concreto all’invito del pontefice di occuparsi dei più deboli, degli ultimi, dei poveri. In occasione del suo 25esimo compleanno Fondazione Cariplo (dicembre 2016) aveva preso l’impegno di contrastare la povertà a Milano: una città che da una parte registra un momento di risveglio economico e culturale, mentre dall’altra fa i conti con una povertà cresciuta in modo esponenziale negli ultimi dieci anni e che oggi colpisce 11mila nuclei familiari per una stima di 21mila minori poveri.

A inizio 2017 la fase di raccolta delle risorse è partita con il coinvolgimento delle prime organizzazioni che da sempre si occupano di questi temi, Caritas, Banco Alimentare e Comune di Milano. Per costruire un modello che contrasti in modo concreto e duraturo la povertà in città serve una dotazione straordinaria e importante di 25 milioni di euro. 12 milioni di euro sono stati messi a disposizione da Fondazione Cariplo già a dicembre dello scorso anno e oggi la raccolta si è arricchita di due importanti collaborazioni: Fondazione Vismara che ha aderito con 5 milioni di euro e il know how di chi opera da tempo nel sociale e Intesa Sanpaolo che entra nel progetto con 3 milioni di euro e con la messa a disposizione di strumenti e servizi utili a facilitare la raccolta fondi, a coinvolgere i 60mila dipendenti, a favorire sinergie tra i diversi interlocutori e a realizzare iniziative ad hoc per la diffusione capillare sul territorio. 


Dopo la visita del Papa, la definizione operativa del progetto entrerà nel vivo, con l'avvio di campagne di comunicazione, raccolta fondi, sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza per raggiungere l’importo mancante di 5 milioni di euro. «Papa Francescoci aveva esortato ad occuparci dei più deboli e della povertà dei bambini. Abbiamo lanciato un programma da 25 milioni di euro. In tre anni vogliamo estirpare questa piaga intollerabile», ha detto Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo. «In questa città c'è anche tanta ricchezza umana è il momento di manifestarla con un patto per contrastare la povertà. Milano è un laboratorio sociale e la sua generosità non è in discussione: Milano, lo sanno tutti, ha da sempre il cuore in mano. Vogliamo coinvolgere le persone, le istituzioni, gli operatori, le aziende. In questo progetto non c'è solo l'aspetto di primo intervento, c'è l’ambizione di integrare le risposte esistenti costruendo un modello innovativo che potrà essere sviluppato anche altrove. Dobbiamo attivare, mobilitare e integrare tutte le risorse esistenti, indirizzandole di più e meglio verso chi è in difficoltà. Possiamo farcela».

«La povertà alimentare infantile è un problema drammatico che colpisce chi si affaccia alla vita nel peggiore dei modi. Abbiamo risposto quindi con grande slancio all'appello di Fondazione Cariplo su un progetto che tocca il cuore di ognuno e che ha un duplice obiettivo: migliorare la situazione contingente e preparare condizioni di vita sane e positive per i futuri adulti», commenta Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo. «Siamo onorati e felici di presentare il progetto al Pontefice, sempre così vicino ai più poveri e ai giovani. Oltre alle risorse economiche metteremo in campo la nostra grande organizzazione, ma più di tutto varranno l’impegno e l’entusiasmo di chi in Intesa Sanpaolo lavorerà per diffondere il progetto e raccogliere i fondi necessari a debellare la povertà dei bambini». «Fondazione Vismara partecipa con orgoglio a questa iniziativa milanese che cerca una risposta tangibile a un problema intollerabile», dichiara Paolo Morerio, presidente di Fondazione Vismara. «La lotta alla povertà si fa con le risorse ma anche con la messa a fattore comune delle intelligenze e della capacità di risposta di tutti. È indispensabile promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva e trasversale in grado di mobilitare le risorse esistenti, indirizzandole di più e meglio verso chi è in difficoltà. Fondazione Vismara, seguendo l’esempio di Peppino Vismara, imprenditore del secolo scorso che seppe coniugare la crescita delle proprie imprese con la grande attenzione per le fasce più deboli della popolazione, si occupa di tematiche sociali e aderisce a questo progetto che si sviluppa nel solco della tradizione milanese, da sempre operosa e concreta».

Il piano triennale da 25 milioni di euro punta a realizzare un sistema integrato cittadino di contrasto alla povertà che sia in grado di aiutare le famiglie a uscire dalla situazione di bisogno. Il primo passo è una mappatura che traccerà le diverse situazioni di povertà, anche quelle che oggi faticano ad emergere. Questo strumento permetterà la progettazione di interventi più efficaci e organici. «Negli anni della crisi sono aumentati di un terzo le persone che chiedono beni materiali, soprattutto cibo, ai centri di ascolto della Caritas Ambrosiana. Ma più che una povertà alimentare, questo dato ribadisce le difficoltà economiche crescenti in cui versano i milanesi, e non più soltanto gli immigrati. Poiché alcuni costi sono difficilmente contraibili – come le bollette delle utenze energetiche, le rate di un debito o di un mutuo, l’affitto -, le famiglie si vedono costrette a risparmiare su altre voci come l’istruzione, la salute e anche il cibo, con conseguenze sul lungo periodo che possono essere drammatiche», osserva il direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti «Per questa ragione il contrasto alla povertà alimentare va fatto partendo da azioni di aiuto concreto ma nell’ambito di politiche più generali che integrino vari strumenti nell’ottica di una effettiva promozione umana: occorrono interventi sul fronte del lavoro, del welfare, delle relazioni familiari e comunitarie di cui tutto il sistema Paese (istituzioni, forze produttive, sindacati) deve sentirsi responsabile».

Da parte sua il presidente della Fondazione Banco Alimentare onlus, Andrea Giussani, ha dichiarato: «A Milano ancora migliaia di minori hanno la necessità di aiuti alimentari. L’opportunità che Fondazione Cariplo ci offre di far emergere, in particolare nelle zone 4-5-8-9 di Milano, situazioni di povertà ancora sconosciute e rafforzare l’aiuto alimentare alle quasi 200 strutture caritative che operano in città, è un’occasione unica per costruire insieme a soggetti profit, non profit e cittadini, azioni concrete di welfare territoriale».

Foto di Sean Gallup/Getty Images

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