Politica

Un Punto a favore dell’aggregazione

Aerobica, doposcuola, sport, Internet, giornalismo e fotografia. Sono questi gli "ingredienti" con i quali insegnanti,operatori del Centro giovanile "Punto" di Catania.

di Mariano Campo

Aerobica, doposcuola, sport, Internet, giornalismo e fotografia. Sono questi gli “ingredienti” con i quali insegnanti, operatori e animatori del Centro giovanile “Punto” di Catania (un acronimo che sta per Promozione umana nuova totale oggi), intendono offrire momenti di crescita e socializzazione a un centinaio di ragazzi, tra i 15 e i 25 anni, del quartiere Antico Corso – Cappuccini, uno tra i più antichi e degradati del capoluogo etneo.
«L’idea di dar vita a questo spazio di aggregazione» spiega la coordinatrice Antonietta Di Maggio, superiora dell’Istituto religioso Missionarie del Buon Maestro, che ospita la struttura, «è nata per dare la possibilità a questi giovani di raggiungere, attraverso lo sport e le altre attività ricreative, una maturazione umana e sociale e, ove possibile, dar loro strumenti che li portino a una maggiore realizzazione di se stessi». Tra gli altri obiettivi formativi del Centro (realizzato grazie ai fondi messi a disposizione del Comune di Catania con il progetto europeo Urban) ci sono quelli di favorire l’autonomia e l’autorganizzazione, valorizzare le abilità e le risorse espresse dai giovani, migliorare la capacità di lavorare in gruppo, garantire interventi e servizi capaci di accompagnare verso l’inserimento lavorativo e, soprattutto, aggiunge Madre Antonietta «far crescere i giovani attraverso esperienze di bene e di lealtà, di altruismo e solidarietà e tolleranza».
Nel cortile del vecchio istituto, che fino a poco tempo fa ospitava una scuola elementare, una semplice banda di plastica tesa tra le due pareti laterali e alcune linee tracciate col gesso sul pavimento bastano a materializzare un campetto di mini-volley, sul quale ogni pomeriggio, due squadrette agguerrite di ragazze e ragazzi si sfidano. Nelle aule c’è invece chi segue un piccolo laboratorio di fotografia e chi fa doposcuola o approfondisce l’inglese, chi impara nozioni di base del giornalismo e chi si mantiene in forma con l’aerobica o perfeziona la propria tecnica nel ping-pong. Ma il Centro offre anche un’emeroteca, un ludo-incontro e un punto Informagiovani. Oltre a queste attività, ci sono le gite sull’Etna o al mare, tour fotografici tra i monumenti del centro storico, feste, giochi e piccole recite. A settembre prendono il via corsi di Internet e laboratori di artigianato. I primi riscontri sono soddisfacenti, almeno a sentire le impressioni degli stessi ragazzi, che da tre mesi si ritrovano tutti i pomeriggi nell’Istituto di via Teatro Greco. E alcuni di loro – come Ferdinando, Laura e Graziella, pensano già di diventare animatori e «fare del proprio meglio per aiutare gli altri». Angelo, 16 anni, appassionato di pallavolo e informatica: «A casa mi annoierei molto, qui invece ho già conosciuto nuovi amici e mi sento a mio agio perché ho molte persone con cui parlare». «Oltre al recupero scolastico», racconta Ernesto,15 anni, «che mi sta permettendo di migliorare specialmente in inglese, ho la possibilità di fare sport».
«Non penso mai troppo al futuro», minimizza la sedicenne Eva, «ma forse quanto apprendo nei laboratori potrà risultarmi utile in seguito». E poi un desiderio: «Sarebbe bello che a Catania ci fossero più centri di aggregazione come questo, per il bene dei ragazzi e la serenità delle famiglie che saprebbero dove mandare i loro figli, al sicuro dai pericoli della strada.
«Noi abbiamo una missione da svolgere», conclude Madre Antonietta «nella nostra città ci sono molti giovani senza punti di riferimento. Così abbiamo deciso di ampliare il nostro raggio d’azione, per offrire una opportunità di aiuto che permetta di costruire con piacere ed entusiasmo fondamenta stabili per la vita».
Mariano Campo

Il cuore di Catania ritorna a vivere

“Costruire lo sviluppo sulle radici della città”. Le radici di cui parla il motto del progetto europeo “Urban” sono, nel caso di Catania, tre dei quartieri più antichi e degradati: San Cristoforo, Cappuccini – Antico Corso, Civita – Angeli Custodi, accomunati da una fortissima disoccupazione e da una criminalità agguerrita e in cerca di nuova manovalanza, focolai di disagio giovanile, con un tasso di abbandono scolastico tra i più alti d’Italia (oggi in lieve calo). Così l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Università, ha deciso sin dal ’94 di sfruttare le opportunità offerte dai finanziamenti europei per ridare vivibilità a questa parte del centro storico. Via libera perciò ad azioni di recupero dell’abbandono scolastico, di prevenzione di condizioni di disagio e devianza giovanile, promozione dell’integrazione razziale, incremento dell’occupazione. Sono stati ristrutturati alcuni edifici universitari, per offrire nuovi servizi, a studenti, cittadini e immigrati extracomunitari, e sono previsti incentivi per quegli artigiani che volessero le loro botteghe all’interno del perimetro definito dal progetto. Inoltre, è stata bandita una gara, rivolta a soggetti del privato sociale, per l’apertura di quattro nuovi centri di aggregazione per ragazzi: il Punto all’Antico Corso, il salesiano La Salette per preadolescenti, e Il Veliero (ragazzi tra i 15 e i 25 anni) a San Cristoforo e l’Ispasa agli Angeli Custodi.

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