Mondo

Un presidente che va al mercado

Chi sono i veri amici del presidente? Cosa fanno e come passano il tempo con lui? Vita ve lo racconta

di Paolo Manzo

Adattarsi a Brasilia per uno come Lula, abituato all?Abc paulista, la cintura industriale della metropoli brasiliana dove ha raggiunto la fama nazionale e internazionale prima, durante e dopo gli anni della dittatura, non è stato facile. Nonostante la vicinanza della moglie Marisa e dei tanti amici che sono stati inseriti nell?esecutivo a partire dal primo gennaio 2003 (giorno del suo insediamento a Palacio do Planalto), buona parte dell?adattamento di Lula alla capitale è merito di Jorge Ferreira. Tra i fondatori del Pt, mineiro di origine ma per anni paulistano d?adozione, Jorge gestisce il Bar Brasília, l?Armazém do Ferreira, il Feitico Mineiro, il Bar do Brasil, il Café do Brasil, il Gordeixo e, da martedì 5 settembre, data dell?inaugurazione ufficiale, anche il Mercado Municipal, bar-ristorante costruito sul modello dei mercati generali di San Paolo. Il giorno prima dell?intervista, tanto per intenderci, Marisa e Lula erano al Mercado Municipal, aperto per l?occasione. E, come cuoco d?eccezione, c?era dom Francisco, un veneto che da decadi delizia i palati degli abitanti di Brasilia e che, nella città di Oscar Niemeyer, ha aperto quattro ristoranti, tutti rigorosamente made in Slow Food, per la gioia di Carlín Petrini. «Lula è intelligentissimo», esordisce Jorge. è sabato 2 settembre, il giorno prima l?avevo intervistato e me ne ero reso conto e da uno che lo conosce da trent?anni e che lo ospita quando vuole sganciarsi dall?ufficialità del protocollo, ci si può attendere di più. «All?inaugurazione lui non verrà, ma ci sarà Marisa. Ti ci faccio sedere al fianco, alla cena, così avrai materiale per scrivere». Va già meglio Jorge, anche perché non è cosa semplice seguirti mentre con una costanza tutta mineira riesci ad affrontare un ?chop? dopo l?altro, ovvero i boccali di birra alla spina che in Brasile i camerieri ti servono a getto continuo sin quando non fai un segno di resa… Gilberto Carvalho, cui porto in dote un salame della provincia di Cuneo prodotto dalla famiglia Chiarle, è invece l?amico di Lula che maggiormente cura i rapporti con la Chiesa e con l?ambasciatore italiano in Brasile, Michele Valensise. è grazie a Gilberto che riusciamo a intervistare Lula ed è grazie a lui se Valensise conosce (e frequenta regolarmente) i ?ridotti? enogastronomici lulisti, rifocillandosi regolarmente a pranzo e cena. Un risultato non da poco per uno che, sino a qualche mese fa, era consigliere diplomatico di Gianfranco Fini. Marco Antonio Veronese, invece, è un esponente del Partido Verde do Brasil, amico dell?ex presidente Sarney, che oggi appoggia Lula. Carattere fumantino, proprio per la sua amicizia con il presidente della transizione (dalla dittatura alla democrazia) è quello più propenso a discutere ad alta voce con chiunque critichi le politiche economiche e sociali di Lula. Una sorta di scenetta quella che mi debbo sorbire tra lui e il proprietario di Santa Pizza, Marione, amico critico di Lula. «Tu non capisci nulla di politica», parte Marco Antonio. «Tu non capisci nulla di tutto», ribatte Marione. Poi entra donna Marisa. Li guarda, conosce bene la storia, si mette a ridere. E io con loro.


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