Riconoscimenti
Un premio per dire “Mabasta” al bullismo
La seconda edizione del Premio nazionale Mutualità di Itas Mutua e Reale Mutua è stato vinto da G-Pro con il progetto Mabasta, che mira alla sensibilizzazione e al protagonismo attivo dei giovani nella prevenzione e nella lotta ad ogni forma di bullismo. Luigi Lana, Reale Mutua: «Questa iniziativa è espressione concreta di come i valori della mutualità siano propulsori di impatti economici, sociali e di governance positivi e intenzionali». Luciano Rova, Itas Mutua: «I vincitori testimoniano l’importanza dei valori che la nostra Compagnia rappresenta anche per le nuove generazioni»
L’organizzazione di volontariato G-Pro (Giovani pro) si è aggiudicata la seconda edizione del Premio nazionale Mutualità con il progetto Mabasta, Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti. Mabasta mira alla sensibilizzazione e al protagonismo attivo dei giovani nella prevenzione e lotta ad ogni forma di bullismo e cyberbullismo. Grazie a questa vittoria, G-Pro potrà sfruttare i 100mila euro messi in palio per sviluppare il progetto su base nazionale e con maggiore intensità. Il Premio nazionale Mutualità è promosso da Itas Mutua e Reale Mutua per valorizzare i progetti che, attraverso i valori di una mutua, mirano a costruire un futuro più sostenibile.
Un aiuto per lo sviluppo dell’economia sociale
Il Premio è nato dalla volontà di Itas Mutua e Reale Mutua – le uniche due compagnie assicurative italiane costituite in forma mutualistica – di offrire strumenti necessari a fronteggiare le sfide poste dall’attuale contesto generale e sostenere le buone prassi e le progettualità che possano aiutare lo sviluppo e la crescita dell’economia sociale in Italia.
La premiazione si è tenuta a Roma, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, alla presenza dei vertici di Itas Mutua e Reale Mutua, organizzatori dell’iniziativa, di Umberto Guidoni, segretario generale Fondazione Ania e codirettore generale di Ania, Stefano De Polis, segretario Generale Ivass, e di importanti esponenti del Comitato scientifico che hanno animato una tavola rotonda sul tema della mutualità e dell’impatto sociale.
Incontri in oltre 2mila classi in tre anni
Mabasta è operativo dal 2016 e solo negli ultimi tre anni ha visitato 198 scuole applicando il suo modello in più di 2mila classi (600 classi solo quest’ultimo anno) per un totale di oltre 44mila studenti. «È un orgoglio immenso essere qui e aver ricevuto questa grande somma, da un bando molto importante. Siamo giovani, è un riconoscimento a cui teniamo tanto, è un punto di partenza per noi», ha detto Mirko Cazzato, fondatore del movimento Mabasta. «Andiamo nelle classi di tutta Italia, dalla quarta elementare al secondo anno di scuole superiori; nell’80% dei casi si tratta di scuole medie, dove nasce soprattutto il bullismo. Andiamo nelle singole classi perché non vogliamo solo un confronto con i ragazzi, ma diciamo loro cosa possono fare di concreto per combattere il bullismo, il cyberbullismo e il bodyshaming», ha continuato Cazzato.
Protagonisti attivi nella prevenzione e nella lotta al bullismo
Il 47,7% degli studenti delle scuole secondarie è vittima di bullismo da parte dei propri pari (Osservatorio Indifesa 2023). «Nella nostra Odv ci sono 40 volontari che vivono a Lecce, girare tutta l’Italia è stato molto faticoso. Questi 100mila euro vinti ci serviranno per la formazione di nuovi team di ragazzi, che a loro volta andranno nelle scuole a fare formazione, e per l’apertura di tre hub, uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud». I giovani animatori del movimento Mabasta si impegnano a formare un team di studenti affinché possano essere in grado di conoscere e far applicare il “Modello Mabasta”, che comprende sei azioni utili a prevenire e contrastare ogni forma di bullismo, cyberbullismo e bodyshaming. Il neo formato team visita alcune scuole del territorio e interagisce con gli studenti, nelle singole classi. In questo modo tutti gli studenti della classe collaborano mutualmente al loro stesso benessere, diventano protagonisti attivi e operativi degli interventi per prevenire, far emergere, affrontare e possibilmente risolvere ogni episodio riconducibile al bullismo, al cyberbullismo e al bodyshaming.
Valori della mutualità propulsori di impatti economici, sociali e di governance
«Questa iniziativa è espressione concreta di come i valori della mutualità siano propulsori di impatti economici, sociali e di governance positivi e intenzionali. Con Itas condividiamo un modello economico che al di fuori dell’Italia oggi rappresenta più del 30% del mercato assicurativo europeo» ha affermato Luigi Lana, presidente di Reale Mutua. «Abbiamo condiviso di nuovo con Itas questo premio, dedicato quest’anno alle iniziative di questi giovani di G-Pro che si oppongono a tutte le azioni di bullismo. Quello che ci ha colpito è stato che le attività del movimento Mabasta sono portate avanti concretamente dai ragazzi stessi, per far sì che ci sia una presa di coscienza contro questo problema che riguarda i giovani, perlopiù. È motivo di orgoglio per noi essere vicini agli stakeholder», ha continuato, «e in particolare ai giovani che hanno un’età in cui difficilmente si assicurano, ma possono meglio assorbire quelli che sono i principi sia assicurativi sia mutualistici».
Dare visibilità allo spirito mutualistico
“Questa seconda edizione di successo nazionale del Premio è la miglior prova di quanto lo spirito mutualistico sia ampiamente diffuso in tutto il nostro Paese e di come sia fondamentale darne visibilità», ha commentato Luciano Rova, presidente Itas Mutua. «I vincitori di questa edizione testimoniano l’importanza dei valori che la nostra Compagnia rappresenta anche per le nuove generazioni e ci offrono uno stimolo importante per proseguire nella tutela e nello sviluppo dei principi mutualistici che fondano l’agire della nostra Mutua da oltre 200 anni. Ai ragazzi e alle ragazze del progetto Mabasta va il mio miglior augurio», ha proseguito Rova, «affinché con il loro protagonismo attivo possano costruire un futuro migliore per le generazioni che un domani saranno chiamate a guidare la nostra società».
«Vedere l’impegno di questi giovani volontari con il loro progetto, costruito e portato avanti da ragazzi, è importante», ha detto Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale Itas Mutua. «Dobbiamo sempre tenere presente che, nel nostro Paese, c’è un’economia di Terzo settore e di volontariato che fa da complemento in modo sempre più decisivo agli interventi dello Stato e degli enti pubblici».
74 progetti valutati
Questa seconda edizione del Premio ha confermato il successo dello scorso anno, con 74 progetti valutati (+8% rispetto al 2023) e 213 iscrizioni totali da tutta Italia. La premiazione è avvenuta alla presenza di importanti esponenti del Comitato scientifico che hanno animato una tavola rotonda sul tema della mutualità e dell’impatto sociale.
Una commissione di alto profilo
Il progetto vincitore è stato decretato da una commissione di alto profilo composta da esperti e professionisti del mondo dell’economia sociale, della quale l’anno scorso faceva parte anche Claudia Fiaschi, scomparsa di recente (VITA ne ha scritto QUI e QUI), che è stata ricordata durante l’evento, con la lettura di una commovente lettera scritta dalla figlia.
Oltre a Luigi Lana (presidente Reale Mutua), Luca Filippone (direttore generale Reale Group), Giuseppe Consoli (da poco ex presidente Itas Mutua) e Alessandro Molinari (amministratore delegato e direttore generale Itas Mutua), fanno parte del Comitato scientifico Mario Calderini (full professor del Politecnico di Milano, School of Management), Gianluca Salvatori (segretario generale Euricse), Ernesto Olivero (attivista e scrittore italiano, nonché fondatore del Sermig – Servizio Missionario Giovani), Maria Serena Porcari (presidente di Dynamo Academy), Enrica Baricco (fondatrice e presidente di CasaOz), e da questa seconda edizione Giovanna Melandri (fondatrice e presidente di Human Foundation e Social Impact Agenda per l’Italia).
L’appuntamento è per la terza edizione del Premio nazionale Mutualità.
Foto uffici stampa Reale Mutua e Itas Mutua, e di Ilaria Dioguardi
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