Welfare

Un portale guida all’integrazione

Presentato oggi al ministero del Lavoro. Obiettivo fornire informazioni dal lavoro all'apprendimento dell'italiano

di Antonietta Nembri

Fornire agli immigrati, ma anche agli operatori del settore, le più ampie informazioni possibili su apprendimento della lingua italiana e accesso al lavoro, mediazione interculturale e integrazione. Con questo obiettivo è stato presentato oggi al ministero del Lavoro a Roma il “portale integrazione migranti”.
Il progetto, cofinanziato dal Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi, nasce sotto il coordinamento del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in collaborazione con il ministero dell’Interno, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e il ministro della Cooperazione internazionale e integrazione.

«Gli obiettivi sono più di uno: avere un “luogo”, in questo caso, un sito, in cui è possibile avere una concentrazione di informazioni a servizio di una pluralità di soggetti che operano nel settore dell’immigrazione con particolare riferimento ai temi dell’inclusione e dell’integrazione», ha spiegato Maria Cecilia Guerra, sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali. «È rivolto prima di tutto agli immigrati in modo tale da fornire loro un punto di riferimento in cui possono trovare delle informazioni molto utili per la loro vita. A partire dalla lingua, dalle informazioni su come si impara l’italiano, fino ai soggetti, sia pubblici che privati, che operano a fianco a loro, a cui potersi rivolgere per i loro problemi di vita quotidiana».

Guerra ha quindi sottolineato che il portale «sarà animato e aggiornato continuamente. Ci sono ancora cose da completare ma abbiamo deciso di aprirlo comunque perché la mole delle informazioni è già molta. Realizzeremo un monitoraggio continuo del portale in modo tale da essere sicuri che il target che ci siamo posti sia raggiunto».  

Anche se il portale è in italiano, il sottosegretario Guerra avverte che «ci sono documenti e informazioni che guidano nei percorsi più standard con i quali gli stranieri si confrontano, che sono in più lingue, anche nove-dieci, in modo da raggiungere il numero più ampio di soggetti nella loro lingua».
Per il direttore generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Natale Forlani, «dobbiamo facilitare l’accesso di milioni di persone, tanti sono i cittadini stranieri presenti in Italia, ai servizi intesi come apprendimento della lingua italiana, possibilità di trovare un posto di lavoro quando lo si perde, servizi socio-assistenziali».


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