Politica

Un popolo e il suo processo

Un processo di popolo. Forse Cogne è una storia più “normale” di tante altre: è il quadro sociale del nostro vicino di casa

di Alessandro Banfi

Cogne. Un processo di popolo. Con la gente che si accalca fuori fin dalle prime ore del mattino. Questo è lo straordinario dibattimento giudiziario che si sta celebrando davanti ad una Corte d?assise d?appello a Torino contro Anna Maria Franzoni per l?omicidio di suo figlio Samuele, trucidato nella villetta di Cogne. Popolo e processo, una specie di nemesi di Mani pulite. Qui i curiosi non sempre vogliono la morte del reo. Spesso anzi parteggiano per una madre ingiustamente accusata. Tutta l?attenzione è sulla perizia psichiatrica. Questa volta, a differenza del solito, l?accusa la vuole, la difesa no. Già perché abitualmente l?assassino vuole spacciarsi per minorato mentale e avere uno sconto di pena. Mentre qui l?accusa conta sulla perizia per scoprire il movente, finora assente dalla scena, e la difesa teme proprio questo: che si dimostri una responsabilità oggettiva della mamma che avrebbe rimosso dalla mente malata quel raptus omicida. Resta comunque un processo indiziario e quindi di grande interesse. E poi forse Cogne è una storia più ?normale? di tante altre: è il quadro sociale del nostro vicino di casa. Pensare che c?entri la tv è scambiare la causa con l?effetto. Nonostante l?invidia dei poveri cronisti della carta stampata, il reality non c?entra, la realtà ha più fantasia.

Fidelis. Anche i piccoli episodi ci raccontano l?Italia. Sentite questa: inseguito dai carabinieri perché ricercato dopo essere evaso dagli arresti domiciliari, si è rifugiato in una chiesa dove era in corso la celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dell?Arma, e alla quale partecipavano i militari. è accaduto a Soverato dove al termine della cerimonia è stato arrestato Gilberto Antonio Carnovale, di 48 anni.
Isteria. A Pontedera non sono arrivate in tempo delle pillole RU486, pillole abortive, che si attendevano dalla Francia per somministrarle ad alcune donne che si sono sottoposte alla sperimentazione. Per un bel pezzo si è addirittura insinuato il sospetto del boicottaggio. E già cominciavano ad esserci le prime reazioni politiche, quando si è capito che il corriere aveva ritardato la consegna causa il fine settimana. Nessun complotto dei perfidi anti abortisti. Eppure l?episodio dà il senso dell?isteria con cui simili argomenti vengono trattati dalla stampa.

Allarme. Dopo i polli e la mucche, tocca al latte. La contaminazione cibo- schifezze ha superato la soglia di guardia. Anche qui sulle sponde di quello che già Mozart chiamava il Mediterraneo.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.