Mondo

Un popolo decimato da massacri e Aids

Ruanda, Congo, Burundi, Somalia: qui i signori della guerra impazzano e il micidiale virus uccide ogni speranza di vita

di Paolo Giovannelli

Dove non è il solo clima a creare il dramma, ci pensano gli uomini. I problemi di stati quali Ruanda, Burundi, Uganda, Congo Brazzaville e Congo Kinshasa (ex-Zaire) sono collegati alla loro fortissima instabilità politica. La ?colpa? della natura è di aver depositato un?enorme ricchezza nel sottosuolo di questi Paesi, soprattutto del Congo ex Zaire: diamanti, oro e argento, ma anche piombo, zinco e tungsteno. Troppo appetibile per tutti, dopo il collasso di dittatori come Mobutu Sese Seko. I tanti ?signori della guerra? continuano a darsi battaglia e lo faranno ancora in futuro, ma la gente è già stremata, in molte zone vittima di carestie. A partire dagli inizi degli anni ?90, con il conflitto civile ruandese, questa è l?Africa dei massacri per antonomasia ma, immediata conseguenza, anche della fame: sono centinaia gli sfollati che continuano a vagare nella terra dei Grandi Laghi, cacciati e spesso braccati dai vari eserciti e truppe ?ribelli?. Lo Stato più turbolento resta il Congo del presidente Laurent-Désiré Kabila. In Angola, invece, si stanno riaccendendo gli scontri fra l?esercito e gli ex ribelli dell?Unione per l?indipendenza totale dell?Angola (Unita). Fortemente a rischio c?è poi quella che alcuni esperti delle Nazioni unite chiamano la ?regione Liberia? i cui problemi sono finora di natura politica. Oltre alla Liberia, include Paesi anche con forti potenzialità di sviluppo, come la Costa d?Avorio, o altri ricchi come la Nigeria, ma con un?altissima concentrazione di popolazione e che iniziano ora a scivolare nel caos politico e finanziario. Ma in caso di crisi, potrebbe la comunità internazionale intervenire efficacemente con aiuti umanitari? Molto probabilmente no. Intanto il fondamentalismo islamico è il nuovo brivido freddo che percorre l?Africa, come dimostrano anche i recenti attentati contro le ambasciate statunitensi di Kenya e Tanzania: Paesi a rischio, oltre al Sudan, sono la Somalia e l?Uganda. Malattie dovute a potenti virus sono sempre stati di casa in Africa. Ma l?Aids è ormai qualcosa di più, al punto che entro il 2010, secondo stime dell?Oms abbasserà anche la speranza di vita degli africani, da 51 a 47 anni. Nell?Africa orientale (Somalia, Eritrea, Etiopia) entro il 2000, la Fao ha preventivato un crollo della forza lavoro agricola pari al 25%, mentre in Zambia il 60% dei lavoratori dell?industria del rame potrebbe essere sieropositivo. Numeri shock Persone sottoalimentate       840 milioni Persone malnutrite       2 miliardi Bambini sottopeso       20 milioni Vittime di catasfrofi nel ?97       10 milioni Morti per fame in Sudan al giorno       200 Paesi minacciati dalla fame       84 Dollari Usa spesi dal Pam per cibo, trasporti e gestione       1,2 miliardi Tonnellate di cibo raccolto e distribuito dal Pam nel ?97       2,9 milioni Persone assistite dal Pam nel ?97       53 milioni


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