Non profit

Un polmone in più per le coop sociali

Nate alla fine degli anni Settanta e promotrici della Banca etica le mutue di autogestione si propongono oggi nel ruolo di piccole finanziarie autonome e vicine al territorio in cui operano

di Francesco Maggio

A nno nuovo, finanza etica nuova. Da gennaio, infatti, comincerà ad operare ufficialmente la Banca etica, la cui attività, come noto, si caratterizzerà prevalentemente nell?erogazione di finanziamenti a favore di organizzazioni appartenenti al Terzo settore. Se la comparsa sulla scena creditizia di questo ?inedito? istituto bancario lascia prevedere significativi incrementi della diffusione dell?imprenditorialità sociale nel Paese, è anche vero che essa rischia di causare indesiderate sovrapposizioni di ruoli con quelle strutture finanziarie in un certo senso antesignane (e promotrici) della stessa Banca etica. Come nel caso delle Mag (mutue di autogestione), cooperative finanziarie nate tra la fine degli anni Settanta e metà degli anni Ottanta in alcune città italiane (Verona, Milano, Udine, Padova, Torino, Reggio Emilia, Genova, Venezia) con lo scopo di utilizzare il risparmio dei soci per sostenere quelle realtà cooperative che si proponevano di affrontare con uno spirito nuovo, etico appunto, i problemi dell?occupazione, dell?ambiente, dell?emarginazione.
Dal 1978 (data di costituzione della prima Mag a Verona) ad oggi, il Sistema Mag ha abbondantemente superato le dimensioni di nicchia originarie, conta su circa settemila soci, è diventato un operatore finaziario a tutti gli effetti che può vantare una raccolta complessiva di oltre trenta miliardi di lire e che fornisce alle organizzazioni non profit capitali, linee di credito, strutture di garanzia. In sostanza, condivide la stessa ?missione? della Banca etica. Come fare per evitare l?insorgere di una potenziale conflittualità di competenze tra Mag e banca etica? Alla Mag 2 finance di Milano (950 soci, 3,6 miliardi di lire di raccolta) non hanno dubbi: «Dobbiamo procedere decisamente verso una forte caratterizzazione della nostra attività», afferma il presidente Giovanni Acquati. «Se Banca etica dovrà necessariamente avere delle maggiori garanzie all?inizio, anche per la stretta vigilanza che eserciterà la Banca d?Italia, le Mag invece godono di una maggiore autonomia e comunque la responsabilità delle iniziative ricade sui soci che consapevolmente decidono di investire per lo sviluppo di iniziative da essi direttamente controllabili ed in sintonia con i propri valori e principi». «Sul piano dell?avvio di nuove imprese o del microcredito, come anche per lo sviluppo di comprensori locali votati all?autogestione locale del risparmio», aggiunge Acquati, « il nostro lavoro sarà ancora insostituibile, per il rischio teoricamente elevato di questi interventi, perché sono eccessivamente costosi per la gestione di una banca, perché c?è chi è interessato ad applicare anche all?uso del proprio denaro il concetto di una vera e propria autogestione locale dello stesso». «In ogni caso», conclude il presidente di Mag 2 , «stiamo mettendo a punto con Banca etica un accordo che avrà due capisaldi: la complementarietà operativa, ovvero il riconoscimento degli specifici ruoli, compiti, potenzialità; il riconoscimento della nostra autonomia operativa e di sviluppo, che si caratterizzerà in particolari scelte di settore».
Allo stesso modo la pensa Adriano Pallaro, direttore del Ctm-Mag di Padova (300 soci, 20 miliardi di lire di raccolta): «La strada da percorrere è quella di un ritorno alla mission originaria, che per noi vuol dire orientarsi sempre più verso il Sud del mondo e sostenere il commercio equo e solidale, in un contesto più vasto, però, di quello ?tradizionale?». «Il commercio equo, inteso solo come commercio internazionale equo», continua Pallaro, «non basta più. Molti produttori hanno un problema di accesso al credito e di capitalizzazione, c?è da sviluppare un lavoro di ?promozione d?impresa? per irrobustire la piccola iniziativa, è opportuno aiutare la crescita del commercio giusto a livello locale. In questo quadro si collocherà sempre più l?azione di Ctm-Mag negli anni a venire e siamo convinti non sorgeranno problemi con la Banca etica». Insomma, all?orizzonte non paiono profilarsi le temute sovrapposizioni di competenze tra Mag e Banca etica. Due strumenti finanziari sono meglio di uno.

Le Mag in cifre
MAG – Padova
raccolta annua: 20 mld
numero soci : 300

MAG 2 – Milano
raccolta annua: 3,6 mld
numero soci: 950

Altre MAG in Italia: Verona, Udine, Torino, Reggio Emilia, Genova, Venezia

tOTALE RACCOLTA MAG ITALIANE
30 miliardi di lire all?anno
numero soci complessivo: circa 3.000

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