Non profit

Un piccolo passo verso la qualificazione dei docenti

Vorrei capire come funziona il concorso per i professori che vogliono ottenere l'aumento di merito. R.C. (Li)

di Redazione

Vorrei capire come funziona il concorso per i professori che vogliono ottenere l’aumento di merito, di cui sento tanto parlare. R.C. (Li)(e:mail) Risponde Luigi Mariani Entro il 25 febbraio gli insegnanti, in servizio di ruolo da almeno 10 anni potranno presentare domanda per partecipare al concorso col quale si assegneranno aumenti di stipendio di 6 milioni lordi annui. I partecipanti potenziali sono ca. 500mila, quelli da selezionare 150mila. Le valutazioni saranno effettuate grazie al curriculum che ciascuno presenterà con la domanda (25 punti), una prova a domande con risposta multipla (25 punti) – composta di 100 quesiti, da effettuare il 4 aprile e preparata dal Ministero – più una lezione, simulata o in aula con gli alunni (50 punti). Le operazioni di selezione dovranno concludersi entro gennaio 2001. Attraverso il concorso, che dovrebbe essere il primo di una nuova serie per docenti già in servizio, saranno individuati e premiati gli insegnanti più bravi e meritevoli. È indubbiamente una novità, e non di poco conto, non solo per la scuola ma per tutto il pubblico impiego, nel quale l’incentivo è stato finora considerato un modo per distribuire a pioggia una parte aggiuntiva dello stipendio (non certo economicamente gratificante), rinunciando ad individuare meriti e competenze ai quali l’incentivo dovrebbe, per sua natura, essere destinato. Questa, come ogni novità, suscita inevitabili timori e perplessità: quali saranno i criteri di selezione? Chi verrà chiamato a giudicare? Di quali valori si terrà conto? Un aspetto va sottolineato positivamente: finalmente si comincia a differenziare e a premiare la professionalità pure nell’Amministrazione pubblica, riconoscendo e gratificando almeno parzialmente chi lavora con maggiore impegno e più competenza. È una strada per qualificare il livello del servizio pubblico, in un settore importante come la scuola. D’altra parte occorreranno molta attenzione e serietà per evitare pericoli, richiamati da più parti, perché l’esperimento non fallisca e non si rischi di alimentare la sfiducia, anziché sollecitare l’impegno. La partita, insomma, si gioca proprio sulle modalità di attuazione. Se dovessero introdursi sistemi e criteri di selezione poco oggettivi ed equilibrati o se, peggio, solo ricomparisse l’ombra della clientela e del privilegio, non solo perderebbe valore questo concorso, ma ritornerebbe in discussione una novità importante, che è una linea di indirizzo difficile, ma irrinunciabile e da estendere a tutta la scuola e alla pubblica Amministrazione. Per evitare ciò, si dovrà anche prestare attenzione alle richieste di trasparenza e di professionalità che i diretti interessati avanzano.


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