Non profit

Un piano nazionale anti-depressione

Il governo britannico va all'attacco del «male del secolo»

di Gabriella Meroni

Ansia e depressione colpiscono, prima o poi, sei cittadini su dieci, ma solo uno su quattro decide di correre ai ripari con terapie adeguate. Numeri allarmanti che hanno spinto il governo inglese a preparare e lanciare il più grande programma contro la depressione della storia non solo nazionale, ma europea. Il piano, che dovrebbe avere una durata di ben dieci anni, mira a identificare i soggetti più a rischio e a offrire terapie psicologiche più accessibili.

Il professor Louis Appleby, definito dalla Bbc lo «zar» governativo della salute mentale, ha dichiarato che il 60% della popolazione va incontro nel corso della vita ad almeno un episodio di depressione o ansia, ma solo il 20% dei colpiti decide di curarsi, intraprendendo una terapia adeguata. «Dobbiamo fare di più a meglio per prevenire la depressione», ha detto Appleby, «per curarla e per ridurne l’impatto sulla vita delle persone». Secondo il professore la depressione non danneggia soltanto la sfera psichica, ma produce danni fisici quali problemi cardiaci e infarti; inoltre le persone depresse tendono ad andare meno dal medico rispetto alle altre. Sempre secondo il professore è importante pensare a interventi precoci nelle scuole, sui bambini, per aiutarli a migliorare la stima di sé in un’atmosfera cordiale e serena. L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato l’allarme lo scorso settembre con uno studio in cui si affermava che entro i prossimi vent’anni la depressione sarà la malattia più diffusa in tutta l’umanità.

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