Non profit

Un piano contro la dislessia

Sostenuto dalla Fondazione Telecom Italia

di Maurizio Regosa

Sottoscritto oggi fra il ministero dell’Istruzione, la Fondazione Telecom Italia e l’Associazione italiana dislessia un protocollo d’intesa per combattere questo disturbo cognitivo

Non è una vera e propria malattia, eppure è un disturbo che può pregiudicare (e molto seriamente) la carriera scolastica delle persone che ne soffrono. Ma contro la dislessia, che si stima colpisca circa 350mila studenti (pari al 4,5% della popolazione scolare), non è stata messa a punto (fino a oggi) una strategia nazionale di contrasto. Che invece nasce grazie alle risorse messe a disposizione dalla fondazione presieduta da Joaquín Navarro-Valls (1,5 milioni di euro in tre anni), al lavoro dell’Aid e alla disponibilità del ministero che oggi hanno siglato un importante Protocollo d’intesa.

Sono due i progetti operativi che si prevede di portare a compimento nel prossimo triennio. Il primo si intitola Non è mai troppo presto ed è finalizzato al riconoscimento precoce dei disturbi specifici dell’apprendimento. «La tempestività della diagnosi», ha sottolineato il ministro Mariastella Gelmini, «facilita la presa in carico del problema e rende possibili risultati migliori, prevenendo l’abbandono scolastico». Con la collaborazione di 7mila bambini e circa 300 classi delle scuole pubbliche e paritarie), sarà quindi definito e sperimentato un protocollo di screening scientificamente attendibile e replicabile successivamente su tutto il territorio. Il secondo progetto riguarda invece gli insegnanti: A scuola di dislessia è un percorso formativo che attiverà una rete di 6mila docenti referenti e che prevede oltre a un approfondimento sulle problematiche specifiche della dislessia, uno scambio di buone pratiche circa modalità didattiche alternative che tengono conto di questo problema. Collegati a queste due iniziative, altri due progetti: i campus informatici (settimane residenziali per studenti dislessici, divisi in gruppi di 15) e lo zaino multimediale che punta alla realizzazione di una biblioteca on line di circa 40mila volumi digitali.

«Per la prima volta istituzioni e associazioni si riuniscono per contrastare la dislessia», ha commentato soddisfatta la presidente di Aid, Rosabianca Leo, «nel quadro di una strategia sistematica». Dal canto suo, Navarro-Valls – spiegando le ragioni che hanno spinto la Fondazione Telecom ad appoggiare questa iniziativa –  ha ricordato che «in questi anni si è sviluppato il concetto della responsabilità sociale d’impresa. Come le persone hanno diritti e doveri, così le aziende…».


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