Cultura

Un permesso “umanitario” a chi non ha ottenuto l’asilo

Solo se rinuncia al ricorso. Lo comunica l'Asgi, associazione studi giuridici sull'immigrazione

di Chiara Sirna

Chi si è visto negare lo status di rifugiato, ha presentato ricorso contro il diniego e da anni aspetta una risposta ora potrà ottenere un permesso di soggiorno per motivi umanitari. A patto che rinunci a fare ricorso.
Lo rende noto l’Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione), che aveva sollecitato e proposto una decisione in questo senso nella lettera inviata al Viminale lo scorso 2 aprile . Obiettivo: risolvere la situazione di oltre 1.300 richiedenti asilo che attendono, alcuni da più di tre anni, la definizione dei propri ricorsi.
Proprio in questi giorni il ministero dell’Interno ha reso noto che “a causa della mole di contenzioso instauratasi a seguito delle decisioni negative sulle istanze di riconoscimento dello status emesse dalla ex Commissione centrale e dalla Sezione stralcio (?) si ritiene di procedere all’esame di tutti i casi di contenzioso pendenti, e di chiedere al questore il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi umanitari subordinato alla rinuncia agli atti del giudizio in corso, con conseguente cessazione della materia del contendere”.
Il ministero chiarisce anche le modalità per la presentazione della richiesta di riesame e allega il modulo da compilare, in cui vanno inseriti i dati della persona e del giudizio in corso, per poter chiedere il rilascio di un permesso per motivi umanitari ai sensi dell’art. 5 comma 6 T.U. 286/1998, allegando copia del diniego e del vecchio permesso.
Se queste condizioni vengono rispettate, la Commissione prenderà in esame tutte le richieste di riesame delle decisioni negative adottate in passato con la cosiddetta ?vecchia procedura?, quella che veniva applicata ai richiedenti asilo prima del 21 aprile 2005.
Il provvedimento, osserva l’Asgi, serve da un lato a ?sanare la situazione di perdurante irregolarità ed instabilità dei richiedenti asilo i quali, spesso con famiglie a carico e situazioni lavorative consolidate attendono anche due o tre anni di procedura davanti alla Commissione centrale. Dall’altro a ridurre la discriminazione fra chi ha fatto domanda prima dell’aprile 2005 e chi l’ha presentata dopo, e con la nuova procedura ottiene una risposta in tempi molto più rapidi, anche se comunque superiori a quelli previsti dalla legge”.
Sul sito www.asgi.it si possono trovare la comunicazione del Ministero dell’Interno e il modulo di domanda da inoltrare alla Commissione per il riesame.


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