Non profit

Un open space per ri-aprirli alla vita

Un sedicenne morto. Un padre che per ricordarlo finanzia un progetto. Ideato da Mariagrazia Zanaboni, che lascia la scuola a tre anni dalla pensione.

di Benedetta Verrini

E pensare che le mancavano solo tre anni alla pensione. “Ma mi sono licenziata senza rimpianti, 6 mesi fa, dopo 35 anni di insegnamento. Tanto? italiano, latino e greco li insegno anche qui. E questa è un?avventura che ha assorbito tutta la mia vitalità”. Mentre parla, Mariagrazia Zanaboni si siede tra i banchi dello spazio-doposcuola, nella sede de ?L?amico Charly?, l?associazione che ha fondato e di cui è presidente. In poco più di un anno, Mariagrazia ha materializzato il “sogno che Milano non aveva”, per usare le parole del professor Gustavo Pietropolli Charmet, che fin dai primi passi ne ha seguito il programma scientifico. L?amico Charly è molte cose, ma prima di tutto è un grande openspace nel cuore di Milano, diventato uno straordinario spazio ricreativo per centinaia di adolescenti. Poi è Crisis Center, un centro che offre un supporto clinico specializzato per gli adolescenti che commettono gravi gesti autolesivi. Infine, L?amico Charly è un portale da 200mila contatti al mese. Non c?è da stupirsi che Mariagrazia abbia deciso di dedicarsi anima e corpo a tutto questo. “Ma c?è molta strada da fare”, assicura lei. Vita: L?idea di fondare la sua associazione, al servizio degli adolescenti ma anche per i loro genitori, è nata da un?esperienza molto tragica… Mariagrazia Zanaboni: è vero. Risale alla morte di Charly, figlio adolescente di mio cugino. Questo dolore mi ha dato l?idea di fare qualcosa di concreto e ?operativo?, un progetto che lo ricordasse per sempre. Il padre di Charly, che è un imprenditore con una lunga tradizione di beneficenza alla spalle, ci si è dedicato con tutte le risorse e le energie che poteva. Io ho messo la mia esperienza di insegnante e conoscitrice del disagio giovanile, e ho coinvolto da subito anche il professor Charmet. Vita: Finanziate, tra l?altro, la ricerca per i casi di tentato suicidio tra gli adolescenti. Zanaboni: è nella nostra mission. Charly è morto suicida a 16 anni. La maggior parte delle famiglie nasconde questo tipo di dramma. Noi, con grande fatica e dolore, abbiamo fatto la scelta opposta. Il suicidio adolescenziale è un fenomeno in grande aumento in Lombardia. Su 20-30 casi all?anno che vengono dichiarati, ce ne sono molti che restano sommersi. E non parliamo dei tentativi: il ragazzo viene dimesso dall?ospedale nel giro di ventiquattr?ore, e poi segnalato ai servizi. Di lì, poi, se ne perdono le tracce. Vita: Un ?vuoto? che cercate di colmare? Zanaboni: Sì, attraverso il Crisis Center, gestito dall?équipe del professor Charmet, che offre consulenze per casi di violenze, autolesionismo, tentato suicidio scolastico, e che attualmente ha un protocollo d?intesa sul disagio con il ministero dell?Istruzione per la regione Lombardia. E noi lo finanziamo con 100mila euro all?anno. Il suicidio di un adolescente è un fatto che va affrontato, perché sconvolge un?intera comunità, dalla famiglia fino alla scuola. Nei casi di suicidio tentato, se la famiglia è d?accordo, il ragazzo viene seguito con un programma specifico. L?équipe di Charmet l?anno scorso è riuscita a ?recuperarne? quindici. Vita: Non avete timore che questo spazio de ?L?amico Charly? possa essere etichettato in modo negativo dai ragazzi? Zanaboni: Assolutamente no. Tanto che il Crisis Center non è in questa stessa sede. Qui c?è solo spazio per la creatività, lo studio, lo svago, la mediazione con i genitori. Infatti, tutte le attività sono coordinate e gestite da un gruppo di insegnanti, educatori e psicologi. Il target è vario: si va dai ragazzi dell?alta borghesia milanese fino ai figli degli immigrati. Frequentano un po? tutte le attività: tira moltissimo il teatro e la saletta fonica, ma anche l?attività di doposcuola. E poi, amano anche ritrovarsi qui senza nulla di particolare da fare. Sulle scale d?ingresso, né dentro né fuori, a chiacchierare. Vita: Quali sono i problemi più ricorrenti tra i ragazzi? Zanaboni: Il primo è la scuola. Moltissimi ragazzi la vivono come un qualcosa di altro da sé, e sono annoiati, demotivati, privi di un modello trainante. La grande difficoltà degli insegnanti, oggi, è di rapportarsi ai ragazzi in modo rigoroso, da professionisti dell?educazione, però convogliando energie umane. Il secondo problema è la famiglia. Charmet dice che siamo passati dalla ?famiglia normativa? alla ?famiglia affettiva?. Questa non riesce a trovare la strada giusta per adolescenti che, in fondo, chiedono solo un po? di regole. Ma darle, queste regole, e farle rispettare, costa molta fatica. Vita: Oggi sembra che i sogni degli adolescenti si coagulino tutti nelle trasmissioni della De Filippi e nei concorsi di bellezza. è vero? Zanaboni: Lasciamo perdere quelle trasmissioni, che andrebbero censurate, perché propongono modelli demenziali e uno psicologismo da strada che non fa bene a nessuno. Però, una cosa la De Filippi l?ha capita bene. Gli adolescenti hanno bisogno di protagonismo, hanno bisogno di esprimersi e di essere al centro dell?attenzione in un mondo che ha grossi problemi ad ascoltarli. Per questo le nostre attività di teatro e di musica vanno tantissimo, perché non vedono l?ora di salire su un palcoscenico. E di trovare un adulto che li sfidi a lottare. Metteteli alla prova. Info: Per saperne di più su L?amico Charly: L’Amico Charly Per aiutarlo: Ccp n. 32821217 Ccb 2809 Banca Intesa Cariplo ag. 61 ABI 03069 CAB 09579 intestati a L?amico Charly onlus Calcio no problem 150 studenti, tra i 16 e i 19 anni, si mettono in competizione per quello che si propone di diventare il torneo di calcio di riferimento per le scuole superiori della città di Milano e dell?hinterland. è il Trofeo ?Amico Charly?, torneo di calcio fra le squadre delle scuole superiori di Milano che ha avuto inizio il 12 febbraio. Le finalissime avranno luogo all?Arena Civica di Milano, martedì 20 maggio dalle ore 19. Lo stesso giorno, si terrà una serata di festa, a ingresso gratuito, animata da Radio 105 con l?esibizione straordinaria dei Gemelli diversi. L?associazione ha deciso di lanciare anche “In curva – Viaggio nel cuore del tifo”, un?iniziativa di cui tutti i ragazzi, collegandosi a: www.amicocharly.it, possono diventare protagonisti.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.