Cultura

Un nudo femminile rivoluzionario

È quello dipinto da Pierre Subleyras e restaurato dalla Fondazione CittàItalia

di Maurizio Regosa

È molto bello il “Nudo femminile di schiena” realizzato da Pierre Subleyras nel Diciottesimo secolo (un quadro fatto con amore: la modella era sua moglie, la miniaturista Maria felice Tibaldi). Classico e rivoluzionario al tempo stesso: possiamo dirlo soprattutto oggi che il dipinto è stato restituito alla sua bellezza originaria dopo essere stato restaurato grazie alle donazioni di privati cittadini raccolte dalla Fondazione CittàItalia. Il quadro è stato presentato oggi a Palazzo Barberini, sede della Galleria nazionale d’arte antica di Roma.

Il restauro, condotto sotto la supervisione della Sovrintendente, Rossella Vodret e del direttore della Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, Anna Lo Bianco, è stato realizzato dallo Studio di conservazione e restauro di Valeria Merlini e Daniela Storti.

L’intervento è stato possibile anche grazie alla disponibilità e al contributo di alcuni antiquari romani: Alessandra Di Castro, Francesca Antonacci, Alfredo Pallesi, alla Galleria Goffi Carboni Antiquariato, alla Fabbrini Arte srl, alla Galleria Carlo Virgilio & C. srl.

Alla conferenza stampa di presentazione del restauro è intervenuto il sottosegretario Roberto Cecchi e Ledo Prato, segretario della fondazione CittàItalia (con il presidente Alain Elkann assente giustificato: ha avuto un infortunio sulla neve). «La collaborazione fra pubblico e privato», ha detto Ledo Prato, «è oggi quanto mai necessaria. I cittadini andrebbero sempre più coinvolti nella cura e nella tutela del patrimonio, anche attraverso forme di micromecenatismo, fondamentale per salvare le opere d’arte a rischio». Si è detto d’accordo il sottosegretario Cecchi che ha aggiunto: «occorre far sì che il mecenatismo possa diventare un vero investimento in cultura e che il patrimonio artistico possa essere uno strumento per lo sviluppo economico».

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