Salone della Csr

Un mondo più sostenibile entro 20 anni? Per il 49% degli italiani è possibile

Ha preso il via a Milano la dodicesima edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che quest'anno svilupperà il tema “Sfidare le contraddizioni”. Sono 106 gli incontri in programma

di Redazione

Da oggi all’11 ottobre Milano torna a essere la capitale italiana della sostenibilità, con la dodicesima edizione del Salone della Csr e dell’innovazione sociale. L’atteso appuntamento, che coinvolge quest’anno più di 500 relatori e oltre 270 organizzazioni tra aziende, istituzioni e realtà non profit, è da sempre l’occasione per una riflessione collettiva da cui possano scaturire idee concrete per il futuro della sostenibilità, in Italia e non solo. Il tema scelto per questa nuova edizione, “Sfidare le contraddizioni”, farà da sfondo a tutti i 106 incontri in programma, ma anche alla nuova ricerca Ipsos realizzata per il Salone (Ipsos | Csr 2024 – Complessità e paradossi verso un futuro sostenibile | Ottobre 2024) e presentata stamane in apertura della manifestazione.

«Questa edizione del Salone evidenzia che siamo in una fase di maggior maturità», commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore. «Chi ha creduto che il percorso verso lo sviluppo sostenibile sarebbe stato facile, veloce, senza contraddizioni, si rende conto che non è così. La transizione richiede un profondo cambiamento nel modo di pensare, agire, comunicare. In particolare, le imprese realmente sostenibili hanno capito che è necessario avere una visione chiara degli obiettivi da raggiungere e migliorare la capacità di progettazione: bisogna darsi scadenze e tempi certi, ingaggiare in modo nuovo gli stakeholder, decidere come saranno misurati e valutati gli impatti generati».

L’indagine Ipsos per il Salone riparte da dove la riflessione era arrivata l’anno scorso, sempre in occasione dell’incontro alla Bocconi: nel 2023 l’osservatorio aveva rilevato la chiara percezione, da parte del pubblico e degli addetti ai lavori, di una eccessiva lentezza nella transizione verso una società più sostenibile, in particolare per quanto riguarda riduzione della povertà e delle diseguaglianze, tutela delle risorse e dell’ambiente, fonti energetiche rinnovabili, inclusione sociale, transizione digitale e tecnologica e trasformazione dell’economia e del lavoro. La consapevolezza della complessità del percorso da affrontare, però, si sta trasformando nella consapevolezza del successo futuro. La ricerca Ipsos per il Salone 2024 regala infatti un importante segnale di fiducia: per il 49% della popolazione e il 77% delle imprese partecipanti, tra vent’anni il mondo sarà molto più sostenibile di oggi, ossia in grado di svilupparsi rispettando l’ambiente e le persone.

Ecco perché, oggi, la volontà più diffusa è quella di “scendere a patti” con le contraddizioni pur di accelerare il cambiamento: le contraddizioni sono viste come inevitabili dal 24% della popolazione e dal 52% delle aziende partecipanti al Salone. Anche la popolazione più attenta è ormai disposta ad accettare (31%) che le incongruenze facciano parte di qualsiasi processo di sviluppo volto a trasformare la società. Meglio un’azione che porta con sé delle contraddizioni che nessuna azione.

«Le contraddizioni sono inevitabili in un processo evolutivo che modifica equilibri, prassi ed interessi che si sono definiti nel tempo», commenta Andrea Alemanno, service line head di Ipsos. «È bene riconoscerlo e comprendere come gestirle, e come gestire tutti i costi e le esternalità negative che si generano in un processo trasformativo. Non devono preoccuparci. Deve invece preoccuparci il lasciarle decantare, l’ignorarle, o l’affrontarle con un approccio non dialettico. Così rischiamo di generare scetticismo e contrapposizione, che rischia di rallentare, quando non minare, il percorso verso un mondo più sostenibile, responsabile, migliore’

Tra le preoccupazioni evidenziate dall’indagine, invece, c’è ancora il rischio che si generino delle zone d’ombra dove soggetti poco etici tentino di prosperare e dove non tutti facciano la propria parte: a ritenerlo è il 39% della popolazione, mentre il 32% pensa che le contraddizioni siano indice di scarso impegno da parte di tutti. Altro aspetto rilevante riguarda il giudizio sull’impegno del Governo, ritenuto scarso per mancanza di volontà dal 29% delle persone, mentre i singoli individui si auto-giudicano carenti in fatto di attenzione alla sostenibilità “solo” nel 25% dei casi. La stessa “colpa”, la mancanza di volontà, se la attribuisce il 22% degli imprenditori e dei manager delle aziende con oltre 10 dipendenti.

Scendendo nel dettaglio, la ricerca Ipsos ha messo nero su bianco le contraddizioni ritenute più rilevanti, condivise da popolazione e aziende. Nell’elenco troviamo la spinta all’uso dell’auto elettrica senza che ci sia reale chiarezza su come questa energia venga prodotta e sull’impatto ambientale complessivo dell’auto elettrica, ma anche la troppa enfasi sulla sostenibilità, ritenuta contradditoria in un momento di crisi economica e di aumento dei prezzi.

Destano perplessità anche la spinta ai consumi attraverso i prezzi bassi, collegati allo sfruttamento dei lavoratori e ai bassi prezzi per l’acquisto delle materie prime; la tendenza al lancio di prodotti nuovi e di design sempre innovativi anziché a promuovere il riuso; le dichiarazioni di impegno per l’energia rinnovabile mentre si continuano a usare combustibili fossili. Pesa ancora, poi, la poca concretezza sulle politiche di inclusione, sulla riduzione del gender gap e la parità salariale. In generale si registra una forte critica all’individualismo e alla personalizzazione a scapito del bene comune.

La dodicesima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale ha voluto portare l’innovazione anche “dentro” il Salone. Nasce così il Salone Camp, un’iniziativa innovativa progettata e organizzata in collaborazione con Ashoka, The Good Social e Intesa Sanpaolo come activity partner, che mira a promuovere il dialogo tra giovani, imprese e organizzazioni della società civile. Il 7 e l’8 ottobre, per la prima volta in anticipo sull’apertura ufficiale del Salone, all’interno dell’università Bocconi si sono svolti 8 workshop rivolti a 200 partecipanti, con l’obiettivo di favorire il confronto diretto e senza filtri ed etichette su tematiche critiche legate alla sostenibilità.

Le nuove generazioni sono anche protagoniste del primo Ideathon, naturale sviluppo degli “Hackathon for impact” organizzati nel 2023. Il focus di quest’anno è la crisi climatica, al centro delle soluzioni proposte dagli studenti per stimolare la partecipazione attiva degli indifferenti, diffidenti o critici nella lotta al climate change. Il team vincitore verrà premiato oggi di fronte al pubblico del Salone, e poi sarà la volta del conferimento del Premio Impatto 2024, giunto quest’anno alla sua terza edizione. I vincitori, scelti dalla giuria nelle diverse categorie in gara per la valutazione d’impatto di un progetto svolto tra il 2020 e il 2023 in Italia o con ricadute in Italia, verranno premiati con le opere di artisti del collettivo milanese Orticanoodles, punto di riferimento del muralismo in città ed esempio vincente di arte partecipata

L’opera “L’Elefante” e l’artista Andrea Morini

L’arte, interpretata in chiave sostenibile, è protagonista al Salone anche in altre forme. Nell’atrio all’ingresso dell’Università Bocconi in Via Roentgen 1, ad accogliere i visitatori quest’anno c’è un grande elefante, alto quasi quattro metri e lungo sei, ricoperto da una pelle di cotone che raffigura l’enormità di rifiuti che sta invadendo il mondo. L’opera, realizzata dall’artista genovese Andrea Morini, è stata voluta da Almo Nature e Fondazione Capellino per ribadire la centralità della biodiversità e l’importanza della valutazione dell’impatto di ogni attività produttiva.

Nello spazio al piano inferiore sono invece installate due opere, in dialogo tra loro, legate al progetto B#Side dell’associazione IoDeposito Ets, nata nel 2009 in Friuli Venezia Giulia con lo scopo di svolgere attività di promozione delle opportunità giovanili attraverso i media dell’arte e della cultura. Ad essere esposte sono le opere fotografiche di Claudio Beorchia e le tracce audio di Ylin Zhu.

Sul sito del Salone è possibile consultare il programma completo degli eventi, aperti al pubblico e visibili anche in streaming, che si svolgono in contemporanea in quattro “piazze” e due aule seminari all’Università Bocconi in Via Roentgen 1 (edificio Grafton).

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