Economia

Un mondo migliore grazie alle imprese sociali

Il meeting di Davos 2013, appena concluso, ha lasciato in eredità una nuova parola d’ordine per uscire dalla crisi: il dinamismo resiliente. E chiede il contributo delle imprese sociali

di Redazione

La parola resilienza è già nota alle imprese cooperative e sociali: secondo le recenti ricerche presentate da Euricse nel documento “Il contributo delle cooperative per un mondo migliore”, disponibile da pochi giorni anche in italiano, si legge infatti che in periodo di crisi le cooperative di lavoratori hanno assunto un ruolo maggiore di fronte al crollo dei livelli di sicurezza del lavoro e l’aumento della disoccupazione, salvando e creando nuovi posti di lavoro, in particolare per i giovani. Un esempio di resilienza dinamica, una capacità di reagire alla crisi certificata dai dati scientifici. Non solo: secondo il documento Euricse anche le banche e gli istituti di credito cooperativi hanno saputo generare un vantaggio competitivo rispetto alla loro controparte non cooperativa nella crisi finanziaria in atto, e le cooperative agricole hanno acquisito un ruolo crescente per la sicurezza alimentare globale. In quest’ottica non sembra un caso che a Davos siano stati invitati numerosi imprenditori sociali nel ruolo di "architetti" del dinamismo resiliente, per la loro capacità di coniugare la missione sociale con la finanza sostenibile.

Euricse ha voluto contribuire alla comprensione di queste dinamiche con il documento accademico “Il contributo delle cooperative per un mondo migliore”, realizzato in occasione del 2012 – Anno ONU delle Cooperative, che raccoglie i principali risultati della Conferenza “Promoting the understanding of co-operatives for a better world”, tenutasi a Venezia il marzo scorso e organizzata da Euricse e Alleanza Internazionale delle Cooperative, in collaborazione con l’Alleanza delle Cooperative Italiane.

«Il documento offre riflessioni multidisciplinari su come le diverse forme cooperative possano contribuire a formare un’economia sostenibile e una società più equa – ha detto Gianluca Salvatori, AD di Euricse -. Esamina la ragione fondamentale, il ruolo e la dimensione delle cooperative in vari settori economici e analizza in maniera critica le teorie esistenti. Questo documento, così come la conferenza di Venezia dove questa riflessione è iniziata, fornisce le condizioni per la costruzione di una nuova conoscenza empirica e l’elaborazione di una cornice teorica che può farci fare un passo avanti nel comprendere il potenziale delle imprese cooperative».

«Queste conclusioni rendono evidente il ruolo vitale svolto dalle cooperative nell’assicurare un’economia globale diversificata, stabile e robusta” ha detto Pauline Green, presidente dell’Alleanza Internazionale delle Cooperative (ICA). “I leader globali devono prendere appunti su questo contributo cooperativo per la ripresa finanziaria, e noi ci  impegneremo a farglielo presente».

Alcuni punti salienti del report rivelano che:
●    In alcuni Paesi e in determinati settori le cooperative sono più grandi delle loro controparti non cooperative, e potrebbero essere capitalizzate meglio.
●    Recenti studi empirici sull’occupazione dimostrano che le cooperative mantengono meglio i posti di lavoro in tempi di crisi perché tendono a ridurre i salari piuttosto che licenziare i lavoratori.
●    Il settore cooperativo riduce i fallimenti del Mercato. La presenza di cooperative aumenta infatti la capacità della società di rispondere a situazioni di incertezza e difficoltà.
●    Le cooperative contribuiscono a una distribuzione più equa della ricchezza in due modi. Da un lato distribuiscono i loro surplus ai membri, dall’altro forniscono beni a prezzi più contenuti.
●    Molte politiche pubbliche di welfare sono state stabilite a seguito del lavoro pionieristico delle cooperative, tanto che le cooperative sociali sono diventati attori chiave nel sistema dell'assistenza pubblica.

Tre le sfide per lo sviluppo futuro delle cooperative, secondo il documento:
1    La prima è il bisogno di introdurre regolamentazioni adeguate, con l’adozione di norme coerenti che permettano di sfruttare il vantaggio competitivo e politiche di supporto che facilitino le start-up, l’espansione e il consolidamento delle cooperative.
2    La seconda è lo sviluppo di pratiche di gestione e governance. Uno sforzo, per esempio, per rafforzare le pratiche di costruzione di reti potrebbe aiutare le cooperative a raggiungere economie di scala e avvantaggiarsi di opportunità di crescita, cosa non possibile per le singole imprese.
3    La terza è la necessità di aumentare la propria visibilità con i legislatori, con le pubbliche amministrazioni e con le comunità riguardo il contributo che sono in grado di dare alle economie locali e al sistema del welfare.

Euricse e l’Alleanza Internazionale delle Cooperative si rivolgono a quanti hanno familiarità con il documento per condividerlo tra studiosi, legislatori, opinion leaders e chiunque possa essere interessato. “Stiamo anche pianificando di cercare dei feedback sul documento, così che nelle prossime settimane sia possibile partecipare ad una discussione aperta” ha detto Salvatori.

 

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