Non profit
Un modello per “validare” le competenze acquisite facendo volontariato
Presentati a Bruxelles i numeri del progetto Lever Up, coordinato dalla Fondazione Politecnico di Milano e con CSVnet tra i partner italiani. 600 volontari hanno usufruito del percorso per riconoscere le proprie “soft skills”
Sono quasi 600 i volontari in tutta Europa che hanno iniziato il percorso di “validazione delle competenze trasversali” attraverso il progetto Lever UP. I dati sono stati forniti nei giorni scorsi a Bruxelles durante l’Autumn volunteering congress del Centro europeo del volontariato (Cev). Il progetto, di cui CSVnet è tra i partner per l’Italia, era partito dall’assunto che facendo volontariato si apprendono non solo competenze tecniche, ma anche di tipo trasversale, o soft skills, che rinforzano la persona sul piano relazionale, sociale, organizzativo e metodologico.
Lever Up, coordinato dalla Fondazione Politecnico di Milano con nove organizzazioni partner da cinque paesi europei, ha costruito un modello completo per accompagnare volontari e operatori nel processo di identificazione delle competenze trasversali acquisite nell’attività di volontariato. Il modello conta 36 strumenti per realizzare i cinque passaggi che consentono a un volontario di essere in grado di comprendere, identificare, documentare e fare validare le proprie competenze attraverso la creazione di un portfolio che le dimostri e le supporti con documenti e prove. Oltre al modello, il team europeo di Lever Up ha definito un set di 15 competenze trasversali divise in quattro ambiti: personali, sociali, organizzative e metodologiche. Le tre competenze Lever Up più richieste dai volontari fino ad ora, in Italia come in Europa, sono lavoro di gruppo, responsabilità e organizzazione e pianificazione.
Negli ultimi 12 mesi i partner di Lever Up hanno formato 87 tutor e 28 assessor coinvolgendo più di 100 organizzazioni in Italia, Belgio, Spagna, Olanda e Polonia. In Italia le sperimentazioni sono state condotte da CSVnet, Ecole e AnciLab. CSVnet ha lavorato in team con il Csv di Milano e quello di Monza Lecco Sondrio, coinvolgendo nella formazione più di 70 operatori e operatrici da 28 Csv, 33 dei quali hanno già portato a termine il percorso formativo e riceveranno un badge digitale che certifica la qualifica acquisita.
Lo stimolo a continuare a lavorare in questo senso viene anche dalla Commissione Europea. Koen Nomden della DG Employment ha dichiarato: «Dal punto di vista del mercato del lavoro è importante validare le competenze. Molto spesso i volontari non pensano di farlo, eppure questa è una concreta opportunità, che può essere offerta anche ai migranti che arrivano in Europa».
A livello europeo rimane il problema della frammentazione delle esperienze e dei modelli, per questo Jo Peeters della Fondazione Edos, ente olandese specializzato nella validazione delle competenze, ha proposto un’alleanza europea dei modelli e della pratiche di validazione delle competenze per condividere i diversi progetti in corso e non disperdere le esperienze. Per informazioni: europa@csvnet.it.
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