Economia

Un marchio sociale per la raccolta differenziata

Lo propone la Caritas ambrosiana in un convegno

di Redazione

Oltre ottomila tonnellate di vestiti e scarpe usate raccolte tra il ’98 e il 2000, nel rispetto della normativa vigente, con certificazione Iso9001:2000 e con un notevole risparmio per il cittadino e le comunità locali. E dando lavoro a 45 soggetti svantaggiati. Sono alcuni dei risultati dei progetti di riciclo in campo sociale e ambientale del consorzio Farsi prossimo, promosso dalla Caritas Ambrosiana, presentati oggi al convegno “La città vivibile, tra ambiente e solidarietà”. “L’obiettivo”, ha spiegato don Virginio Colmegna, direttore della Caritas Ambrosiana, “è di unire cura dell’ambiente, qualità della vita e solidarietà verso le fasce più deboli. Questi progetti sono piccoli segni concreti di speranza e di vivacità e della capacità del no profit di fare impresa sociale”. Nel progetto “Vesti e Rivesti” (raccolta di indumenti usati sul territorio della diocesi di Milano tramite oltre mille cassonetti) sono impegnate dieci cooperative sociali in 190 Comuni convenzionati, con più di ottomila le tonnellate di materiale raccolto in due anni. Gli impiegati, soggetti svantaggiati, sono 45, 39 a tempo pieno e sei part time: si tratta di immigrati e rifugiati, ex alcolisti ed ex detenuti, senza dimora, giovani disoccupati. I proventi della raccolta destinati a progetti di solidarietà, 420 milioni, sono andati ad iniziative a favore di minori, sofferenti psichici, stranieri, handicap, gravi emarginati e giovani. La novità è il progetto Ri.ca.ri.ca. (ritiro differenziato di cartucce delle stampanti). Attivo in alcuni Comuni della Provincia, sarà esteso prima alla provincia di Lecco, e poi a tutta la diocesi. “Città extrapulita” impegna invece otto “custodi di strada”, immigrati, rifugiati, ex tossicodipendenti, disoccupati e giovani italiani, in convenzione con il Comune, in due vie di Milano (Giambellino e XXII Marzo). Ponte tra quartiere e servizi pubblici, i “custodi” curano gli spazi pubblici e il verde, segnalano guasti e necessità di manutenzione, assistono anziani e disabili. Nel corso del convegno è stato anche presentato un protocollo di intesa per rendere le raccolte differenziate di indumenti, stracci e scarpe usate uno strumento di creazione di lavoro, inserimento sociale e solidarietà. A firmarlo la Caritas Ambrosiana, Lega Cooperativa Lombardia, Compagnia delle Opere no profit di Milano e Confcooperative provinciale di Milano. Il protocollo, che prevede un comitato di garanti per garantire la trasparenza dei dati e delle modalità della raccolta di indumenti usati, impegna i firmatari a creare un marchio sociale che riunisca le esperienze di raccolta differenziata caratterizzate da inserimenti lavorativi per persone svantaggiate e progetti di solidarietà a beneficio di progetti di rilevante utilità sociale.


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