Cultura

Un libro-intervista bello da… impazzire

Recensione del libro "Il linguaggio della vita" di James Hillman (di Antonino Piazza).

di Redazione

Andrebbero rinchiusi in quei posti che Franco Basaglia fece svuotare quelli che, in modo riveduto e corretto, vorrebbero riproporli. Riaprirli quando non è stato speso niente, né in professionalità né in cultura della solidarietà, ossia i presupposti su cui si fonda la legge 180 che porta il nome del noto neuropsichiatra veneziano. “Tutto questo è folle, demenziale”, anche questo ci viene da dire leggendo il libro-intervista di James Hillman a cura di Laura Pozzi, Il linguaggio della vita (Rizzoli, 16 euro). Un bel libro, folle e demenziale. “Vede, quindi, che l?intera struttura alla quale ha accennato – aggressività, dominio, potere, sadismo – possiamo benissimo definirla maniacale. Maniacale!… Ciò che accade al telefono, naturalmente, dove volto, occhi e corpo non hanno importanza. I contatti telefonici non si curano dell?interlocutore; non sono che brusche intrusioni nel privato di qualcuno. Maniacale! Oggi le comunicazioni sono modellate sulla comunicazione telefonica. Niente pause… Maniacale! Questa cultura ci vuole maniacali: iperattivi, spendaccioni, consumisti, spreconi, chiacchieroni, pieni di idee che ci saettano nella mente senza fermarsi e per non riuscire noiosi non ne approfondiamo nessuna”.

Antonino Piazza


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