Cultura
Un libro è una rete: la lezione di Volta Mantovana
La Biblioteca Comunale di Volta Mantovana è una delle tante eccellenze italiane. Piccole, minute, queste eccellenze non fanno "evento", ma rete. E una biblioteca è proprio questo, non l'appendice di un ufficio anagrafe: una rete di libri, lettori, incontri tra generazioni. Un valore concreto, materiale, basato sul dono e l'attenzione, che con l'alibi della crisi rischia di essere spazzato via
di Marco Dotti
Sono 11 mila le biblioteche segnalate sulle mappe dei navigatori satellitari, su un totale di 13.457 biblioteche sparse sui tutto il territorio. Di queste biblioteche, 2707 sono in Lombardia, con una suddivisione provinciale che possiamo riassumere così: 849 in provincia di Milano, 345 in quella di Brescia, 319 in quella di Bergamo, 296 in quella di Pavia, 161 in provincia di Varese, 159 in provincia di Como, 149 in provincia di Cremona, 118 in provincia di Mantova, 93 in provincia di Monza e Brianza, 87 in quella di Lecco, 67 in quella di Sondrio e 64 in provincia di Lodi.
La tanto bistrattata parte umanistica del nostro Paese, che dovrebbe essere "irrazionale" e "emotiva" al confronto del rigido pensiero calcolante degli economi, come spesso accade offre invece un buon esempio di come l'integrazione fra cultura e tecnologia possa dare ottimi frutti. A favorire questa digitalizzazione, anzi a metterla in atto concretamente,sono stati i bibliotecari ossia gli operatori vivi e attivi di questo mondo universo chiamato "biblioteca".
Ma chi è e che cosa fa, un bibliotecario? Rispondere non è semplice. O meglio: sarebbe semplice, se si riuscisse a sottrarsi alla logica di molti amministratori pubblici che, nel bibliotecario, vedono un semplice impiegato di concetto e riducono così la biblioteca da "piazza del sapere" a mera appendice di un ufficio anagrafe. Il bibliotecario non è un impiegato di secondo livello che "smercia libri". Purtroppo, in tempo di tagli, la risposta che si dà è proprio questa. E così, ricordando che gran parte delle biblioteche lombarde vede da anni impegnarsi al lavoro competentissimi dipendenti di cooperative e reti di volontari, non rinnovare i contratti con le stesse cooperative e spostare un impiegato dall'ufficio tributi all'ufficio prestiti per ovviare al taglio può sembrare la soluzione. Ma una soluzione non è. Anzi, è un disastro.
Perché è un disastro? Perché, concettualmente, muove dall'idea che una biblioteca non sia, un ente complesso e complesso sia il rapporto vitale che intrattiene con la comunità.
Oggi, in tempo di crisi, l'editoria piange e i lettori, ci dicono le statistiche, sono sempre meno. In realtà, ciò che le statistiche non dicono è che quei lettori non sono lettori, ma acquirenti. Identificare l'acquirente di un libro con un lettore è uno sbaglio strategico, non solo una caduta tattica. Tanto che l'Istat, come abbiamo a suo tempo dimostrato, considere questo acquisto di libri spacciato per lettura al pari dell'azzardo, inserendo entrambi alla voce "consumo culturale".
In realtà, a fronte di tante chiacchiere sulle eccellenze italiane, ciò che si sta dimenticando è che tra queste eccellenze spiccano le biblioteche. Quelle diffuse, piccole perché i luoghi che favoriscono l'incontro e l'aggregazione non possono essere impersonali o troppo grandi. Presidii anche di bellezza (molte di queste biblioteche sono in palazzi storici), non tanto deposito per libri presi in prestito, Ma anche un libro preso in prestito apre – quante scatole cinesi in questa storia – altre questioni: una su tutte il fatto che un libro preso in prestito è nel 94% dei casi un libro realmente letto, mentre questa presunzione di lettura non vale, invece, per un libro acquistato, che può essere acquistato come soprammobile o come regalo.
Veniamo a una di queste biblioteche, quella di Volta Mantovana, 7400 abitanti nella terra che fu dei Gonzaga. Da 9 anni la biblioteca è gestita da una cooperativa che, oltre a fornire due bibliotecari competenti, ha di fatto informatizzato rendendo disponibile il passaggio – tutt'altro che scontato – dagli archivi cartacei a quelli digitali e in rete. La biblioteca possiede 13.620 documenti, tra libri, cd e dvd.Nel corso di questi nove anni, i documenti presi in prestito dagli utenti sono passati dai 3345 del 2005 ai 12.838 del 2013. Nove anni di crisi economica non hanno segnato, anzi hanno incrementato le letture. Ripetiamo 12.838 libri (e dvd) presi in prestito in un anno in un paese di 7400 abitanti.
Ora però, per non meglio precisati "tagli alla spesa", al termine dei tre anni di contratto (scaduto lo scorso 31 dicembre), alla cooperativa che ha assicurato questi numeri, l'amministrazione di Volta Mantovana ha dato il benservito. Perché? Un dialogo, ci raccontano, non è nemmeno stato tentato. Nemmeno per continuare in un servizio – presentazione di libri, dibattiti, laboratori, incontri con l'autore – che molto ha dato alla comunità. Perché questa mancanza di dialogo? Perché non tentare. ammesso che i tagli siano necessari, una strada comune per mantenere un servizio che così com'è funziona molto bene e dà i suoi frutti?
Le due bibliotecarie verranno sostituite da un impiegato comunale, trasferito da altre mansioni. Non è tanto sulla competenza o meno di questo impiegato, o sul caso di specie che ci dovremmo concentrare, ma sui presupposti. Infatti, sembra di capire che nelle intenzioni dell'amministrazione la funzione impiegatizia di consegnare o riprendersi i libri agli/dagli utenti sia la sola che conti e vada assicurata.
Ma questi numeri, triplicati in pochi anni, e il tasso di lettura assolutamente superiore alla media nazionale raggiunto da Volta Mantovana stanno lì a indicare ben altro. Ossia che tutto ciò che non entra in quei numeri concorre, però, all'eccellenza che quei numeri testimoniano. Per esempio il gruppo di lettura, composto da più di 30 persone, che mensilmente, su base volontaria, si riunisce coordinato dalla bibliotecaria, che fa da guida, reperisce i libri del mese per tutti, sfrutando il prestito interbibliotecario e organizza letture e incontri. Incontri che sono al centro anche dell'attività della biblioteca. Infatti, benché la gestione del patrimonio librario comunale e dei prestiti restiil mandato principale, la biblioteca in questi anni ha coordinato e organizzato numerose attività culturali, sia integrando l’attività formativa delle scuole di vario grado presenti nel territorio comunale, che proponendo iniziative di vario tipo per gli adulti e i ragazzi.
Domani pomeriggio, 7 febbraio, proprio nella biblioteca di Volta Mantovana, volontari e amici della comunità dei tanti lettori di questa bella città – che dovrebbe essere orgogliosa e tutelare il proprio primato di "città della lettura" – si incontreranno e, dalle 17, nel Salone delle Scuderie, daranno vita a molte di quelle attività – letture, laboratorio per bambini, biblio-buffet – che dimostreranno ancora una volta e ancora di più che una biblioteca è sempre più della somma delle sue parti ma che senza queste parti, riducendola a un mero prestificio, una biblioteca muore. Per questa ragione è stato anche lanciato un appello, che sottoscriviamo #saveyourlibrary, salva la tua biblioteca. O affonderemo tutti.
@oilforbook
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