Non profit

Un legge per la fine dell’anno?

Maurizio Lupi, dal Meeting di Rimini: «Presenteremo un disegno di legge per la stabilizzazione del 5 per mille»

di Ettore Colombo

La campagna per la stabilizzazione del 5 per mille lanciata in estate dal settimanale VITA cominicia a dare i suoi effetti. “A settembre, cominciando dal Senato, presenteremo un disegno di legge per la stabilizzazione del 5 per mille”. L’annuncio – decisamente clamoroso, visto che di questa iniziativa parlamentare si parla dall’inizio della legislatura, ma finora non s’è visto nulla, in Parlamento, sul punto – lo fa, dal palco del Meeting di Rimini, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (esponente del Pdl nonché ciellino) e cioè una delle anime (e delle menti) principali dell’Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà.

L’Intergruppo – che si è confrontato con il popolo del Meeting ieri sera in una sala non gigantesca, dentro la Fiera di Rimini, ma piena di gente come un uovo – alla presenza di un ex membro dell’Intergruppo, dove entrò giovanissimo, il ministro alla Giustizia Angelino Alfano, che ha lanciato un’altra idea nuova, la riforma degli articoli del codice civile che riguardano volontariato e non profit, ha schierato, oltre al direttore generale Emanuele Forlani e lo stesso Lupi, tutti i suoi ‘pezzi da 90’. E cioè Ermete Realacci del Pd, ma a lungo presidente di Legambiente, Ugo Sposetti, mitico ex tesoriere del Pds ed ex comunista doc, Luigi Bobba, storico presidente delle Acli, poi entrato nei Dl e oggi deputato Pd, Gabriele Toccafondi, altro ciellino ed emergente esponente del Pdl.

Assenti, invece, due big piddini membri dell’Intergruppo: il segretario Pierluigi Bersani – che oggi farà un giro al Meeting ma in forma strettamente privata per non mettere in imbarazzo amici e avversari, dentro il Pdl e dentro Cl – e il vicesegretario del Pd Enrico Letta, assente giustificato per malattia che ha comunque mandato un messaggio: “La politica, in un periodo così difficile, vuole servire il bene comune attraverso degli atti concreti, quali la presentazione di un disegno di legge sulla stabilizzazione del 5 per mille”.

Il moderatore dell’incontro Forlani, coordinatore dell’Intergruppo, ha affermato che “La riforma del Codice civile è la matrice di tutta la materia del non profit”. Il ministro Alfano, dopo essersi dichiarato soddisfatto per il compiersi di un percorso che lo ha visto partecipe fin dalle origini, ha voluto sottolineare che “l’incontro ha un valore costitutivo perché c’è la possibilità finalmente di poter siglare una legge sulla sussidiarietà, che riguarda cioè tutto ciò che manda avanti il nostro Paese come si conduce una grande famiglia in cui si può dare il meglio di sé anche senza stipendio, come fanno i volontari qui al Meeting”.

Alfano ha poi riconosciuto poi il valore che il legislatore diede nel 1942 ad un mondo vasto (associazioni, fondazioni, comitati) che si muovevano in una logica però di riconoscimento e non di libertà: “oggi, constatato che il fermento sociale è più avanti della strumentazione giuridica, vogliamo esaltare ciò che viene dalla società nella logica della sussidiarietà orizzontale, con una legislazione che sciolga lacci e laccioli e insieme portare avanti qualcosa di utile per il Paese, senza servirsi, ma per servire gli italiani”.

Monica Poletto, presidente di CdO-Opere Sociali, inizialmente titubante sulla possibilità di fare una legge “tutti insieme”, ha dovuto constatare che “questo lavoro di riforma è possibile solo grazie all’Integruppo”. Occorre innanzitutto <conoscere e stimare il fenomeno storico vasto e variegato del non profit”, ha detto. “Noi siamo qui per aiutarti in questo lavoro di riforma”, ha esordito Ugo Sposetti, parlamentare Pd, rivolgendosi ad Alfano, “purché la riforma sia semplice, con pochi articoli e che attui la Costituzione, così da non avere inserimenti successivi di alcun tipo”. Considerando poi la situazione italiana ha affermato che “la solidarietà è nella natura del popolo italiano, che in fondo è come Lupi: quando è in difficoltà diventa più forte”, scatenando ondate di ilarità e plausi. “Non saremo credibili se non portiamo a casa una legge certa sul 5 per mille, senza andare ad elemosinare più nulla all’ultimo momento prima dell’approvazione della Finanziaria”, ha detto Realacci. Ecco, appunto.

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