Volontariato

Un lavoro nuovo? Apri la bottega bio

Un settore in crescita verticale, che offre molte opportunità professionali. Così il commercio biologico solletica la voglia di indipendenza di molti

di Giampaolo Cerri

L?inserzione è invitante: «Vorresti aprire un tuo negozio di prodotti biologici?Facile!». La proposta arriva da una società padovana specializzata in franchising. È giovedì, il giorno più propizio per gli annunci economici, siamo sulle pagine del Corriere, si parla di uno dei settori più trendy dell?economia italiana: ce n?è abbastanza per allettare chi è alla ricerca di un lavoro indipendente. Ma cosa significa aprire un esercizio in questo settore? Vita ha cercato di capirlo. Partendo dal negozio: il Girasole di via Vicenzo Monti, 32 a Milano (tel. 02.463807), meta del jet set cittadino (da Armani ad Anna Oxa, a Milly Moratti). Sono passati 17 anni da quando ha aperto i battenti e Gino Boglietti l?ha acquistato con altri soci. «Ci vuole passione e compentenza», avverte, «chi si improvvisa, difficilmente resiste: quanti ne abbiamo visti, nascere e morire in pochi anni». Delicatissimo, secondo il patron del Girasole, è l?approvvigionamento: «Basta aprire una salumeria e si è presi d?assalto da rappresentanti e venditori, nel biologico i fornitori bisogna ancora andarseli a cercare». Cinque addetti, 120 metri quadrati finemente arredati che costano 9 milioni al mese di affitto, 5 mila prodotti (dall?ortofrutta alla fitoterapia), il Girasole ricava ogni anno circa 2300 milioni. «Sotto i 2 miliardi d?incasso, per un negozio diventa difficile», dice Boglietti che non teme la concorrenza della grande distribuzione, «siamo 10 anni più avanti, come servizi alla clientela. E le loro campagne pubblicitarie ci portano nuovi acquirenti». L?assistenza alla clientela è uno dei punti di forza di Botteghe e Natura, la catena franchising del Ki Group di Collegno (To), una delle prime realtà produttive del settore ad aver acquisito una struttura industriale (tanto da essere stata recentemete rilevata da un Fondo lussemburghese). Dodici negozi in tutt?Italia, sorti 6 anni fa, che mixano alimenti, cosmesi, oggettistica: un perfetto equilibrio tra cibo e ?non food?. La formula è quella del franchising classico: la casa madre ci mette il marchio, la pubblicità, fornisce tutti i prodotti, in cambio di una percentuale annua sui ricavi, che in questo settore oscilla fra il 5 e il 7%. «Trattiamo oltre 3 mila referenze», dice Elio Genovese, responsabile della catena, «e non solo le produzioni del gruppo». A Collegno (www.kigroup.com) non pongono limiti minimi a chi voglia affiliarsi. La Ki ci mette il marchio, offre un negozio chiavi in mano (ma non vende direttamente gli arredi) e consulenza. Metter su una Bottega costa circa 550mila lire al metro quadro. «I nostri affiliati sono giovani, di cultura medio-alta, fortemente sensibilizzati al tema e con una forte attitudine all?imprenditorialità». Impossibile parlare di fatturati, viste le forti differenze fra i vari negozi, che comunque «puntano ad un target alto e si posizionano nei centri cittadini». Ricavi chiari, invece, per i 25 negozi della catena NaturaSì di Verona, sorta 7 anni fa (www.naturasi.com) e divenuta famosa per essere l?antesignana della carne bio, che oggi rappresenta il suo core business. In questo caso, infatti, la formula commerciale è standard: «Ai nostri partner chiediamo un locale di almeno 250 metri quadri, da arredare secondo uno stile preciso e 250 milioni di partenza per dotarsi delle 4 mila referenze cha abbiamo nei nostri scaffali», raccontra il direttore marketing Christian Modolo. «Ogni negozio non fattura meno di 1.300 milioni all?anno», spiega, «con un margine di utile lordo intorno al 30%». Non un business miliardario ma «discretamente remunerativo se, ad esempio, il nostro affiliato bolognese aprirà presto il suo quarto negozio». In effetti a Vita risulta che uno degli esercizi storici della catena, quello di via Fara a Milano, incassi ogni anno ben 4,5 miliardi. E chi non dispone dei dei 250 milioni previsti? Niente paura, a Verona troverà comunque buone chances per cominciare: «Siamo disponibili a diventare soci sino al 50%», assicura Modolo.


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