Sostenibilità
Un laboratorio scientifico a cielo aperto
La ricerca europea investe milioni di euro in avanzate ricerche scientifiche sul Tagliamento, di Andrea Agapito Ludovici
di Redazione
Il Tagliamento con i suoi canali intrecciati, la grande diversità di micro habitat che lo caratterizzano specialmente nel suo tratto medio, è unico all?interno dell?intero panorama dei fiumi alpini e rappresenta un punto di riferimento a livello europeo per chiunque intenda operare interventi e studi di rinaturalizzazione fluviale. Le principali università e centri di ricerca europei stanno conducendo studi sul Tagliamento perché solo qui è ormai possibile studiare le dinamiche di evoluzione naturale delle golene e mettere a punto modelli di rinaturalizzazione e di gestione che trovano applicazione su alcuni grandi fiumi, quali il Danubio, il Rodano ma anche il Missouri.
E mentre la ricerca europea investe milioni di euro in avanzate ricerche scientifiche sul Tagliamento, la Regione Friuli Venezia Giulia, per ridurre il rischio di esondazioni lungo il tratto terminale del fiume, il più antropizzato, porta avanti un progetto di costruzione in alveo di tre enormi casse di espansione secondo le tradizionali ricette della ingegneria idraulica. Grandi interventi strutturali, riconosciuti ormai nel resto d?Europa come la causa di molti disastri e considerati inefficaci alla luce delle acquisizioni tecnico scientifiche più recenti, sarebbero previsti proprio nell?area più preziosa e naturale del fiume per una lunghezza di circa dieci chilometri, all?interno di un Sic, cioè di un sito di importanza comunitaria. Il WWF in questi anni ha individuato valide alternative a questa scelta che risulta essere in piena contraddizione con quanto previsto dalla Direttiva europea sulle acque.
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