Cultura

un laboratorio di idee per i dirigenti di domani

A cura di Cesvot, Mps, Provincia di Siena

di Redazione

Sarà un centro di formazione ma anche un laboratorio di idee la Scuola di alta formazione per il terzo settore. La prima esperienza in Italia nasce a Siena ed è rivolta ai dirigenti delle associazioni di volontariato e del terzo settore, ma anche ai responsabili della pubblica amministrazione e di aziende private. I temi di studio sono quelli relativi al welfare, alla sussidiarietà, e sul rapporto tra primo, secondo e terzo settore. «L’obiettivo è quello di formare i gruppi dirigenti del volontariato ma anche promuovere l’incontro fra culture poltiche e manageriali diverse per far crescere il terzo settore», esordisce Andrea Volterrani, direttore della scuola. Una filosofia di dialogo che contraddistingue il centro di alta formazione anche nella sua struttura operativa. «Non c’è un comitato scientifico ma un laboratorio di idee, formato da persone che fanno ricerca e da testimoni del mondo della cooperazione e del volontariato che sono state proposte dal Forum nazionale e regionale del terzo settore». Le realtà che hanno dato avvio a questa iniziativa sono il Cesvot – Centro servizi volontariato Toscana, Fondazione Monte Paschi di Siena e la Provincia di Siena.
Gli organizzatori si apprestano a redigere i piani di studio dei primi corsi. «Contenuti e durata saranno diversi a seconda del tipo di partecipanti. Pensiamo a corsi brevi e intensivi per chi svolge funzioni dirigenziali, a percorsi più lunghi pensati per gli studenti. Abbiamo allo studio anche l’organizzazione di settimane di approfondimento, una sorta di summer school». Accanto a corsi nuovi, la scuola per il terzo settore ha intenzione di sostenere iniziative formative già esistenti. «Nel corso di questi anni nelle più importanti università si sono sviluppati corsi di laurea e master sui temi del terzo settore. Politiche sociali, mediazione familiare e interculturale, cooperazione allo sviluppo, case manager, fra gli argomenti che vengono approfonditi. La scuola, autonoma rispetto al mondo accademico e che vuole dare un’impronta molto operativa ai suoi corsi, valuterà nel medio termine la possibilità di allacciare partnership con atenei e importanti centri di formazione».
La scuola nasce a Siena, città che appartiene a un territorio provinciale che conta 300 associazioni di volontariato, 54 associazioni di promozione sociale e 45 cooperative sociali e dove su 266mila abitanti 80mila partecipano ad attività di volontariato.
«Sarà una sfida ambiziosa per tutti, in primo luogo per i docenti», conclude Volterrani, «che dovranno costruire uno spazio per il confronto aperto alle tante esperienze di un settore così dinamico e fondamentale per il nostro territorio ma anche per tutto il Paese. Una scuola che dovrà essere incentrata sul concetto di responsabilità e dovrà contribuire a far crescere il capitale sociale del territorio e della comunità e far nascere nuove relazioni tra le persone».

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