Mondo
Un imperatore a New York
Si chiama Ashoka la società creata da un ex maker di strategie economiche mondiali. Finanzia e guida le migliori "idee" a sfondo sociale.
Ashoka fu un imperatore indiano che nel Terzo secolo a.C. conquistò, unificandola, l’intera India. Alla fine di una dura e sanguinosa lotta per la conquista, l’imperatore fu preso da terribili rimorsi per le sofferenze inflitte alla sua gente durante la lunga battaglia. La sua decisione fu, quindi, di consacrare il resto della sua vita allo sviluppo economico del suo regno per il bene comune di tutti i suoi sudditi, intraprendendo una politica antesignana dei recenti modelli di welfare.
Per quanto lontani i tempi e differenti le condizioni sociali ed economiche, un emulo di quell’imperatore è oggi William Drayton. Un ex consulente americano della mega società multinazionale McKinsey, che dopo anni di consulenze strategiche agli ultimi piani di altissimi grattacieli con parcelle da capogiro (non dovute certo all’altitudine) decise, nel 1980, di abbandonare il profittevole mondo della consulenza per dare vita a un’associazione non profit, che chiamò proprio Ashoka, in onore di quell’antico conquistatore.
Tante idee utili alla collettività
Drayton decise di mettere la sua esperienza nel progettare e realizzare piani strategici per i colossi dell’economia mondiale a disposizione di una causa sociale: aumentare il welfare della comunità attraverso un alternativo concetto di sviluppo basato sulle “idee” del singolo cittadino desideroso di migliorare la realtà intorno a se stesso. E proprio per raggiungere questo obiettivo, Ashoka cominciò a fornire appoggio finanziario, competenza ed esperienza imprenditoriale agli aspiranti imprenditori sociali.
La missione di Ashoka, dunque, è incoraggiare e assistere individui a realizzare idee innovative per migliorare il bene comune, fino a farli diventare dei veri e propri imprenditori sociali. Tant’è che il motto dell’associazione è: “innovare per la società”. Affinché le idee diventino progetti ed i progetti realtà, Ashoka aiuta finanziariamente gli imprenditori sociali con un contributo in forma di stipendio e offre servizi di consulenza basati anche sull’esperienza accumulata in tutto il mondo e capitalizzata all’interno dello stesso network. L’associazione approva i progetti seguendo una logica fortemente manageriale e fornisce al responsabile dell’iniziativa, l’imprenditore sociale, appunto, un supporto strategico di strutture e procedure: un vero transfer di conoscenza e un know-how sviluppato dal livello internazionale a quello locale. Due concetti risultano importanti nella filosofia dell’associazione: il primo è che l’imprenditore sociale riceverà uno stipendio garantito per i primi tre anni, durante i quali dovrà imparare a camminare con le sue gambe e a non contare, nel lungo periodo, su costanti risorse esterne fornite dall’associazione. Il secondo è che l’imprenditore dovrà sviluppare il suo progetto in una zona geografica considerata sotto sviluppata, in modo che attraverso questo progetto l’area di intervento possa trarne benefici. Ogni settimana viene scelto un imprenditore sociale la cui storia è additata come esempio e pubblicata sulla prima pagina del sito web di Ashoka (vedi box).
Ecco una storia significativa. Dodo Juliman Widianto, era un ragazzino poverissimo che viveva in uno dei tanti slums di baracche dell’Indonesia del Sud, che riuscì un giorno a laurearsi in architettura. Ma non ha mai dimenticato la sua origine. Ecco perché oggi, grazie ad Ashoka, ha creato alcune cooperative edilizie che a basso costo hanno costruito case per i meno abbienti della città di Bandung. Uno dei suoi maggiori successi è stato quello di “dare casa” a 117 famiglie di operai tessili, costruendo un vero e proprio quartiere residenziale nei pressi della fabbrica. Dodo lavorava a questo progetto dal 1988, ma solo dal 1996, con il finanziamento di Ashoka, la sua attività ha potuto davvero decollare.
Progetti sociali in tutto il mondo
I sovvenzionatori di Ashoka sono per la maggior parte Fondazioni per lo sviluppo imprenditoriale, e il resto, meno della metà, sono privati. Nel 1998 il budget operativo di Ashoka è stato di 7,2 milioni di dollari. Progetti sociali sono stati realizzati in varie aree del mondo per soddisfare bisogni diversi: dalla tutela della foresta dell’Amazzonia attraverso l’introduzione di strutture legali per il suo sfruttamento, alla diffusione di tecniche di agricoltura biologica in Messico, allo sviluppo di metodi di conservazione dell’acqua monsonica in Nepal, alla fondazione di un istituto ambientale in Indonesia. Per facilitare l’individuazione di progetti e lo scambio di esperienze fatte in diversi campi Ashoka ha uffici in tutto il mondo, da Amsterdam a Boston, da Bruxelles a San Francisco.
In stile americano mille progetti planetari
“Ashoka – Innovators for the public”: innovatori per la società. Con questo motto si apre la home page del sito dell’organizzazione transnazionale dedicata alla ricerca e al finanziamento di progetti a sfondo sociale
www.ashoka.org/home/index.cfm. La pagina iniziale, in puro stile americano, riporta le foto e la storia degli imprenditori sociali della settimana, ossia gli associati che nel mondo si sono distinti con i loro progetti. Ashoka conta ben 33 uffici dislocati in altrettanti Paesi in via di sviluppo, oltre a otto sportelli regionali in Paesi industrializzati, sia negli Stati Uniti che in Europa. Di particolare interesse è il grafico che mostra il “ciclo vitale” del tipico imprenditore sociale che, dopo un primo periodo (dagli 8 ai 10 anni) di metabolizzazione del proprio ruolo, di solito riceve il via alla realizzazione delle sue idee per il “benessere” della popolazione. Ma occorrono ancora tre anni perché possa ottenere i fondi per la realizzazione dei propri progetti. A questo punto il “fellow” diventa un vero “member” dell’associazione.nel sito si trovano anche i criteri di selezione dei progetti e quelli di partecipazione come volontari alla realizzazione degli stessi (contattare Diana Wells, Associate Director FSS, 001(703) 527-8300 interno 231, volunteer@ashoka.org. Per chi volesse saperne di più: Guy Wulfing, tel. 001(703) 527-8300 interno 240,
gwulfing@ashoka.org.
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