Commissione Ue

Un Green deal dipinto di blu

Siccità e alluvioni non sono più eventi eccezionali, in Europa, e sono destinati ad aggravarsi con il cambiamento climatico. Mentre continuano le trattative per la composizione della nuova Commissione Ue, 21 ministri dell'Ambiente su 27, tra cui Pichetto Fratin, chiedono alla presidente von der Leyen di mettere l'acqua al centro dell'agenda politica della prossima Commissione Ue. Con un approccio sistemico e soluzioni basate sulla natura, come la conservazione e il ripristino degli ecosistemi naturali

di Elisa Cozzarini

«L’acqua deve diventare una priorità per la prossima Commissione», è la richiesta di 21 ministri dell’Ambiente, tra cui il nostro Gilberto Pichetto Fratin, alla presidente Ursula von der Leyen, che al momento sta lavorando alla composizione del nuovo organo esecutivo Ue (la lettera è stata pubblicata da politico.eu). Sottolineano i ministri che siccità, scarsità e alluvioni non sono più eventi eccezionali in Europa. Secondo l’Agenzia europea dell’Ambiente, ogni anno circa il 20% del territorio dell’Unione e il 30% dei cittadini europei subisce le conseguenze dello stress idrico, collegato al cambiamento climatico. Le perdite economiche sono di circa 9 miliardi di euro all’anno, a cui vanno aggiunti i danni agli ecosistemi. Alla fine del secolo, la cifra potrebbe salire a 65 miliardi di euro. Gran parte delle perdite ricadono sull’agricoltura, sulla filiera alimentare e sul settore energetico.

Una Strategia per l’acqua

Nel programma con cui si è presentata all’Europarlamento per il secondo mandato, von der Leyen afferma che tra le politiche per l’adattamento climatico del Green deal serve una Strategia europea per la resilienza idrica, «per garantire una corretta gestione delle risorse e affrontare il problema della scarsità idrica, adottando l’approccio dell’economia circolare».

Lo scorso luglio, il Consiglio europeo ha inserito un riferimento alla necessità di adottare politiche per garantire la sicurezza dell’acqua e investimenti in infrastrutture transfrontaliere, nell’Agenda strategica per il 2024-2029, il documento che stabilisce priorità e orientamenti dell’Ue per il prossimo quinquennio, orientando i lavori delle istituzioni.

Un’iniziativa per la resilienza dell’acqua, in realtà, doveva essere presentata già lo scorso marzo. Ma in febbraio, senza fornire una spiegazione, la Commissione Ue ha deciso di congelare la proposta. In molti hanno collegato questo passo indietro alle proteste dei trattori.

«Servono azioni concrete e un approccio onnicomprensivo, a livello europeo», scrivono ora i 21 ministri a von der Leyen. E proseguono: «Vanno considerate le risorse d’acqua dolce e salata, la protezione degli ecosistemi, il consumo umano, l’agricoltura, l’energia e l’industria. È una sfida che richiede l’adattamento delle attività umane alle risorse disponibili, assicurando l’efficienza nella distribuzione e nella domanda, promuovendo la protezione dell’ambiente e la conservazione degli ecosistemi. La resilienza deve essere garantita in modo equo e giusto, nel rispetto della varietà dei contesti idrologici e idrogeologici». La lettera dei ministri inoltre afferma che questi obiettivi vanno raggiunti in particolare adottando soluzioni basate sulla natura, come la conservazione e il ripristino delle zone umide e di altri ecosistemi acquatici.

Il ruolo della finanza etica

Luca Mattiazzi, direttore generale di Etica Sgr, società di gestione del risparmio impegnata a promuovere politiche per la riduzione dell’impatto ambientale e a sostenere progetti e imprese che pongano al centro del loro operato la salvaguardia del pianeta, afferma: «Porre l’attenzione al consumo e all’utilizzo dell’acqua è un punto focale nell’analisi delle società in cui investono i fondi e rappresenta un aspetto che sempre promuoviamo in fase di dialogo con le aziende. Siamo convinti che, con un quadro normativo adeguato, una supervisione attenta e una gestione attiva e responsabile, si possa diventare attori del cambiamento e contribuire all’adempimento del diritto umano all’acqua proclamato dalle Nazioni unite».

La foto in apertura è di Mika Baumeister su Unsplash

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