Volontariato

Un giocattolo per sminare l’Afghanistan, la storia di Massoud

di Andrea Cardoni

Sono cresciuto a Qasaba, Kabul. La mia famiglia ci si è trasferita quando avevo 5 anni. In quel periodo c’erano diverse guerre in corso. Ogni giorno io e mio fratello giocavamo circondati dalle montagne più alte del nostro paese e lì abbiamo imparato a costruirci i nostri giocattoli. Uno dei miei preferiti è stato un piccolo oggetto che rotolava col vento (…) Spinti dal vento nostri giocattoli rotolavano troppo in fretta e troppo lontano. Molti arrivavano in aree in cui non potevamo andare perché erano minati (…)


Quasi 20 anni dopo, sono tornato a Qasaba e ho ricostruito quei giocattoli, di nuovo. Era il mio progetto di laurea per l’Accademia di Design di Eindhoven (2011). Ne ho ricostruito uno 20 volte più grande e più pesante e più forte. Alimentato dal vento, “Mine Kafon” è pensato per le stesse aree che erano (e sono tuttora) piena di mine. Ora, se passa sopra una mina, il giocattolo distruggerà contemporaneamente se stesso e la mina. Mine Kafon è costruito in plastica di bambù ed è biodegradabile: c’è anche un chip GPS integrato per tracciare le vie più sicure per camminare in una data zona. Si dice che in Afghanistan ci siano ancora 10 milioni di mine sotto terra. In verità ce ne sono molte, molte di più”.

Il documentario che vedete qui sotto è la storia di Massoud Hassani (1983), il protagonista di questa storia. Chi vuole aiutarlo a finanziare i suoi “giocattoli” può farlo su kickstarter

Il sito del suo progetto è minekafon.blogspot.com

Mine Kafon | Callum Cooper from Focus Forward Films on Vimeo.

 

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.