Salute

Un gelato al “Gusto per la Ricerca” sulla Sla

Al via sabato 24 settembre un'originale iniziativa promossa dalla Fondazione AriSla che dalla sua nascita è riuscita a investire oltre 9,7 milioni di euro attivando 56 progetti di ricerca e sostenendo oltre cento gruppi di ricercatori in tutta Italia. Tutti i fondi raccolti sosterranno il progetto "Chronos" vincitore della Call for Projects 2014

di Antonietta Nembri

Un gelato con un gusto originale: menta con scaglie di cocco. Questo sarà da sabato 24 settembre “Il Gusto per la ricerca”, la nuova iniziativa che per un mese sosterrà AriSla, la Fondazione italiana di ricerca sulla Sla che dal 2009 promuove, coordina e finanzia la ricerca d’eccellenza per trovare al più presto una cura per la Sclerosi laterale amiotrofica che a oggi in Italia colpisce circa 6mila persone. Un numero destinato a crescere, stando a una recente ricerca italo-americana entro il 2040 ci sarà un incremento del 32% dei casi, soprattutto tra le donne.

Fino al 23 ottobre, tra Milano e hinterland, si potranno trovare dei carrettini che distribuiranno coppette di gelato al gusto “AriSla” in cambio di una libera offerta. I carretti del gelato al “gusto della ricerca” saranno nelle aree esterne di 15 punti vendita Carrefour market (in allegato il calendario delle soste). Carrefour ha sposato la mission di AriSla contribuendo alla realizzazione dell’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi. La produzione del gelato al gusto "AriSla" (menta con scaglie di cocco) è gestita dal laboratorio artigianale “Cialda&Crema – Il gelato del Walter”, con sede a Milano.

Oltre alle aree esterne di Carrefour, il carrettino dei gelati AriSla venerdì 30 settembre farà tappa al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia in occasione di MeetMeTonight. All’iniziativa della Notte Europea dei Ricercatori a Milano e in Lombardia, a ingresso gratuito, parteciperà tra gli altri Fondazione AriSla come promotrice dell’incontro “Segnali dal cervello” (dalle ore 19.30 alle 20.30), nello spazio Cavallerizze del Museo. I ricercatori di AriSla accompagneranno i visitatori in un viaggio affascinante alla scoperta dei segnali e delle molteplici funzioni del nostro cervello, fino ad arrivare a capire cosa succede quando questi segnali si interrompono.

Dal presidente di AriSla, Alberto Fontana arriva un grazie « a chi crede nel valore della ricerca e nel lavoro dei ricercatori» con una sottolineatura sul fatto che a oggi Fondazione AriSla «è riuscita ad investire oltre 9,7 milioni di euro, ad attivare 56 progetti di ricerca di base, traslazionale, clinica e tecnologica, sostenendo circa 105 gruppi di ricerca su tutto il territorio nazionale. L’incontro tra chi fa ricerca e chi la sostiene è la strada che può portare a compiere sempre più passi in avanti nella conoscenza della malattia».

«Ricordo» conclude il presidente «che gli ultimi risultati ottenuti dai ricercatori italiani sulla Sla sono stati finanziati anche dall’Ice Bucket Challenge, il fenomeno delle secchiate d’acqua fredda che coinvolsero tutta l’Italia nell’estate 2014. Ciò significa che ogni contributo può davvero fare la differenza: noi ci crediamo e invitiamo tutti ad essere al nostro fianco nella sfida contro la Sla!».

Tutte le offerte raccolte saranno destinate a supporto del progetto di ricerca di base “Chronos”, vincitore della Call for Projects 2014 di Fondazione AriSla e coordinato dal dottor Fabian Feiguin, ricercatore dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste.
Il team di ricerca guidato da Feiguin – spiega una nota – si occupa di indagare il ruolo fisiologico della proteina TDP-43 utilizzando un modello di “Drosophila melanogaster”, il moscerino della frutta, eliminando il gene TBPH, l’omologo di TDP-43 umano, anche grazie ad un precedente finanziamento di Fondazione AriSla (Progetto ALSMNDTDP43 – Call 2010). Questo modello mostra difficoltà locomotorie, difetti nelle sinapsi dei motoneuroni e una ridotta aspettativa di vita, e rappresenta uno straordinario modello che mima le disfunzioni legate alla Sla. Con il progetto ‘Chronos’, attraverso metodiche innovative, si vuole studiare il potenziale ruolo della proteina TDP-43, coinvolta in alcune forme familiari e sporadiche di Sla, nella rigenerazione degli assoni motoneuronali, primariamente compromessi nelle fasi inziali della malattia. Le molecole che verranno identificate come mediatori del danno neurologico potranno aprire la strada a future applicazioni farmacologiche per i pazienti che sono affetti da Sla.

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