Economia

Un futuro sostenibile

Questo l'auspicio del Sodalitas Day in occasione del 15esimo anno di Sodalitas

di Redazione

Il primo Sodalitas Day, l’incontro organizzato da Fondazione Sodalitas in occasione del suo 15esimo anno metteva a tema “L’impegno delle Imprese per un futuro sostenibile”. Durante l’evento sono stati presentati i risultati della prima ricerca sulle prospettive della responsabilità sociale nel nostro Paese.
Fondazione Sodalitas è l’organizzazione sostenuta da 75 imprese e 80 manager, impegnata dal 1995 a diffondere la RSI nel mercato italiano realizzando progetti con le imprese, nonché a promuovere lo sviluppo manageriale delle organizzazioni nonprofit e la crescita delle nuove generazioni. Le imprese aderenti alla Fondazione producono complessivamente un giro d’affari  di 370 miliardi di euro (un quarto del Pil italiano) e impiegano 750 mila persone investendo nella sostenibilità risorse annuali pari a 800 milioni di euro.
«In questi 15 anni, Sodalitas ha saputo diventare un qualificato interlocutore delle Istituzioni, comprese quelle europee, sui temi della responsabilità sociale», ha spiegato Diana Bracco, presidente della Fondazione, «e proprio alle Istituzioni desidero rivolgere un appello perché sono convinta che possano svolgere su questi temi un ruolo importantissimo, sostenendo la diffusione nel Paese delle buone pratiche di Responsabilità Sociale in modo che un numero crescente anche di piccole imprese possa realizzare iniziative di alto valore sociale».
«La via da seguire», ha proseguito la presidente, «è certamente il trattamento fiscale agevolato dei contributi destinati dalle imprese al non-profit, allo sviluppo di processi produttivi a basso impatto ambientale, al miglioramento delle condizioni di salubrità degli ambienti di lavoro, alla formazione professionale dei dipendenti, e così via».
Per Emma Marcegaglia, presidente Confindustria «In una competizione globale che si farà sempre più forte e che vedrà probabilmente nei prossimi anni dettare l’agenda da paesi emergenti che sono ormai grandi potenze industriali – la Cina, l’India o altri – il tema della Responsabilità Sociale diventa ancora più strategico da una parte ma ancora più critico dall’altra, perché spesso noi dobbiamo competere con Paesi che non hanno la minima attenzione verso temi fondamentali come il rispetto dell’ambiente e del lavoro. Questo non significa che noi non dobbiamo continuare a impegnarci su questi temi, anzi lo dobbiamo fare ancora di più. Certamente però abbiamo anche bisogno di un supporto del Governo e delle altre Istituzioni: servono meccanismi che attraverso la leva del fisco, attraverso la leva della formazione e della ricerca, aiutino tutto il sistema imprenditoriale italiano a fare questo passo in avanti, che è un passo fondamentale e che ci vede impegnati come Confindustria in prima linea».
 
Per questo ha proseguito Marcegaglia «Siamo molto vicini a quanto fa Sodalitas, che compie un lavoro straordinario, e a questo proposito colgo l’occasione per ringraziare Diana Bracco per tutto ciò che sta facendo. Il modo migliore per diffondere la cultura della RSI non è quella di imporre leggi ma di scambiare buone pratiche ed esperienze, avendo la possibilità di sentire da chi professa la RSI come si può fare. Sodalitas Day è quindi un momento molto importante per diffondere questa cultura ed ascoltare esempi: dal nostro punto di vista il migliore in questo senso».
 
Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria invece «la strategia per la ripresa economica “Europa 2020” riconosce la Responsabilità Sociale d’Impresa come parte integrante delle nostre politiche a favore di una crescita sostenibile e di una maggiore e migliore occupazione. Due sfide che l’Unione Europea deve affrontare per salvaguardare il modello europeo di società, basato sulle pari opportunità, su un’elevata qualità di vita, sull’inclusione sociale e su un ambiente sano. Per questo convocherò per novembre la Conferenza europea degli stakeholder della CSR, e presenterò a inizio 2011 una nuova Comunicazione sulla CSR».
È intervenuto anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, che con un videomessaggio, ha spiegato come  “Nelle trasformazioni in corso siamo spesso portati ad essere disorientati, perché vengono meno molti dei vecchi paradigmi, e se c’è un valore di riferimento al quale dobbiamo necessariamente ricollegarci è proprio quello della persona, della persona non come entità isolata ma come un soggetto che necessariamente si pone in relazione con gli altri».
È stato poi il turno di Letizia Moratti, sindaco di Milano, «interrogarsi sul futuro della responsabilità sociale in Italia e nel mondo significa interrogarsi sui tempi, sui modi e sulle condizioni dello sviluppo economico mondiale nei prossimi anni. Oggi le istituzioni locali creano responsabilità sociale quando semplificano le procedure, snelliscono la burocrazia, vigilano sui fenomeni di corruzione e illegalità, agevolano l’impresa e il lavoro, promuovono le pari opportunità. Istituzioni e imprese sono chiamate ad una alleanza strategica per la crescita, proprio a partire dal tema della responsabilità sociale».
 
«Il contributo del mondo imprenditoriale italiano alla promozione della solidarietà, della sicurezza sul lavoro e della coesione sociale è particolarmente significativo» ha dichiarato in conclusione dei lavori il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che in occasione del Sodalitas Day ha conferito a Fondazione Sodalitas un premio di rappresentanza per i suoi 15 anni di attività nella promozione della Responsabilità Sociale d’impresa e nella sostenibilità ambientale.

 

La ricerca

Presentata da Gfk Eurisko la ricerca cerca di capire il futuro della responsabilità sociale. L’indagine è stata condotta a cominciare dalle associate di Sodalitas. Una delle evidenze emerse è come debbano essere considerate le risorse investite in responsabilità. Da semplice costo si deve cominciare a ragionare in termini di investimento. Il sondaggio condotto attraverso interviste individuali ha raggiunto quasi 50 fra presidenti e amministratori delegati delle imprese più attive nel campo della Csr. Non solo multinazionali dotate di grandi budget ma anche Pmi, anch’esse ormai convinte che la sostenibilità sia la chiave strategica per la competitività del futuro. Due i campi secondo Eurisko in cui si stanno orientando le politiche sostenibili: l’ambiente e il lavoro.


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