Sostenibilità

Un fungo di cemento è spuntato sull’isola di Capraia

Riceviamo e pubblichiamo questa denuncia firmata da WWF e Lipu

di Gabriella Meroni

Un fungo di cemento è apparso nel mezzo del mare adriatico ad una ventina di chilometri al largo delle coste settentrionali del promontorio Garganico. Siamo a Capraia, una delle isole dell’arcipelago delle Tremiti: si tratta di una costruzione utilizzata da un privato per svago. La lente d’ingrandimento sull’arrivo del cemento anche nell’isola di Capraia, che attualmente è disabitata, è stata posta nell’ambito della mobilitazione, promossa da WWF e LIPU sezioni di Foggia, denominata “Parco: ti voglio ricordare che c’è il Gargano da salvare”. Sempre più numerosi sono, infatti, i cittadini che intervengono in difesa del Gargano con le loro segnalazioni che vanno a costituire il Dossier “Emergenza Gargano”, sempre nell’auspicio che l’Ente Parco intervenga. La protezione e la conservazione di specie rare e sensibili, come il falco pellegrino, il rondone pallido, la berta maggiore e minore, il gabbiano reale, le praterie marine di poseidonie, gorgonie e spugne, e di tutto l’ambiente naturale delle Tremiti avviene con l’inserimento dell’arcipelago nel Parco del Gargano e con una Riserva Naturale Marina istituita con Decreto del Ministero dell’Ambiente nel 1989. La costruzione segnalata sorge su terreno di proprietà comunale nell’isola di Capraia che è una delle cinque isole dell’arcipelago (S. Domino, S. Nicola, Capraia, Cretaccio, Pianosa). Capraia, quarantacinque ettari, o “capperaia”, come era un tempo detta per l’abbondante presenza di piante di cappero, è oggi disabitata con, a parte quella denunciata, la completa assenza di case. Fino ad oggi, evidenziano WWF e LIPU, si è sempre cercato di preservare lo stato dell’isola, tanto che anche il vigente Piano regolatore non prevede alcuna possibilità di edificazione, essendovi, peraltro, un vicolo di zona di rispetto paesaggistico. Il rudere che sorgeva da centinaia di anni al posto dell’attuale costruzione era stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche per un progetto comunitario di valorizzazione delle isole minori e per esso era prevista la realizzazione di un centro studi di ricerca sulla biologia marina. Oggi, invece, si abbandona questo progetto e si consente, mediante atti e procedure tutte da verificare, l’uso privato per diletto. Questo cambio di rotta, sottolineano WWF e LIPU, pone subito l’inquietante interrogativo: la costruzione denunciata aprirà la strada ad altre che verranno? Oltre allo sgradevole impatto visivo di un fabbricato in un’area completamente naturale, la costruzione costituisce un precedente preoccupante per l’integrità e la conservazione floro-faunnistica dell’isola, senza contare gli aspetti sanitari, tenuto conto della completa assenza di rete idrica e fognante. A questo proposito è bene non dimenticare l’eclatante esempio dell’ecomostro di Torre Mileto. Le costruzioni abusive lungo l’istmo di Lesina non si sono certo fermate per l’assenza delle opere d’urbanizzazione quali rete elettrica, rete fognaria e rete idrica d’adduzione, con tutti i relativi rischi per la salute pubblica. Anche per questa denuncia, pertanto, WWF e LIPU chiedono all’Ente Parco di scendere in campo e di schierarsi contro la costruzione sull’isola di Capraia. Nella consapevolezza di avere a cuore solo la difesa dell’ambiente e della meravigliosa natura del Gargano, le Associazioni sperano di trovare un presidente del Parco che, svincolato dalle sollecitazioni di alcuni sindaci, sia finalmente a loro fianco per sostenere le loro istanze e non, come è avvenuto fino ad ora, di ricevere invece dallo stesso presidente solo attacchi e accuse. LIPU e WWF ricordano, inoltre, che le segnalazioni nell’ambito della mobilitazione “Parco: ti voglio ricordare che c’è il Gargano da salvare”, anche anonime ma precise, vanno indirizzate alla casella postale 356 di Foggia o all’indirizzo mail foggia@wwf.it oppure lipu.fg@tin.it LIPU – Sez. di Foggia – WWF – Sez. di Foggia


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