Non profit

Un fenomeno in grande crescita. Ho fatto un’impresa, anzi una fondazione

Sempre più imprenditori scelgono questa forma di impegno. Che apre prospettive al non profit.

di Francesco Maggio

Se fino a qualche anno fa l?idea (ma, non di rado, semplicemente l?annuncio) di dar vita a una fondazione sembrava solo una moda (Quasi quasi metto su una fondazione), alimentata dalla visibilità di cui questa tipologia di ente non profit, d?un tratto, s?era trovata a beneficiare per via dei riflettori accesi dal legislatore sulle fondazioni bancarie, adesso non è più così. Oggi assistiamo a un fenomeno diverso, a un interesse inedito del mondo imprenditoriale per questo strumento, allo scopo di impegnarsi in modo non episodico e improvvisato nel sociale.Un fenomeno, peraltro, che può avere risvolti profondi e imprevedibili sullo stesso Terzo settore italiano, storicamente di natura associativa, ma sempre più orientato verso il modello anglosassone che ruota, appunto, attorno alla figura delle fondazioni.
La lista di case history è lunga. E alcuni sono davvero emblematici. A cominciare dalla Fondazione I Care, ancora, presentata nei giorni scorsi a Milano. Costituita nel 1998 per rispondere ai bisogni delle associazioni di volontariato presenti sul territorio lombardo, la fondazione si è trasformata in una fondazione a partecipazione associativa (la prima del genere in Italia) cui aderiscono, oltre a privati e benefattori, le stesse associazioni impegnate nei progetti finanziati dall?ente.
Altro caso d?eccellenza, la Fondazione Umanamente, una fondazione di partecipazione grant making (di erogazione, cioè) nata poco più di un anno fa per iniziativa del top management del gruppo assicurativo Ras al fine di aiutare chi vive nel disagio: poveri, disabili, anziani, tossicodipendenti, minori maltrattati. Umanamente ha già pubblicato il suo primo bilancio sociale, a conferma della volontà di rendere questo documento un vero e proprio strumento di gestione. Una strada che verrà molto probabilmente seguita anche dalla giovane Fondazione Vodafone Italia (il primo bilancio d?esercizio si è chiuso al 31 marzo 2003): “La consapevolezza del nostro ruolo sociale, in termini di influenza e responsabilità nei confronti dei nostri interlocutori” sostengono alla Vodafone, “si concretizza in vari modi e, tra questi, la creazione della fondazione con l?obiettivo di contribuire fattivamente allo sviluppo sostenibile del Paese senza i vincoli della gestione finanziaria d?impresa”.
Insomma, in questo periodo si sta aprendo un nuovo capitolo nel non profit italiano e le fondazioni d?impresa, come, tra l?altro, abbiamo visto anche un mese fa con la Fondazione Unidea di Unicredit, sembrano sempre più intenzionate a diventarne protagoniste.

Info:
Fondazione Vodafone Fondazione I care UMANA MENTE Unidea

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