Un fenomeno chiamato Brambilla

«Il vero problema della Sardegna sono i cani randagi! Perché lei, presidente Soru, non fa nulla?!». Il povero presidente della terra dei Quattro Mori, Renato Soru, che aveva appena snocciolato tutte le cifre macroeconomiche possibili e immaginabili della sua regione, restò a dir poco allibito quando Michela Brambilla ?la rossa?, presidente dei (neonati) Circoli della Libertà, nonché presidente dei Giovani di Confcommercio, ormai a corto di argomenti ?seri?, attaccò ?duramente? Soru sull?«annoso e drammatico problema del randagismo in Sardegna» (sic) nel corso della penultima puntata della trasmissione televisiva Ballarò. Il conduttore, il furbo (e bravo) Giovanni Floris non sapeva se mettersi a ridere o a piangere. Preferì mettersi a ridere, come quasi tutti gli ospiti in studio, a partire dal ministro Bersani. Resta il punto: la Brambilla è diventata un vero e proprio fenomeno mediatico, surclassando donne di bell?aspetto ma molto meno hard (politicamente parlando, s?intende) di lei, da Mara Carfagna a Elisabetta Gardini. Intervistata a getto continuo dal Giornale di Maurizio Belpietro come da Libero di Vittorio Feltri, dotata di tanto di sito Internet ad personam, la Brambilla ha suscitato non solo le fortissime invidie dei maggiorenti di Forza Italia, che – da Dell?Utri a Pisanu, a Tremonti – non la possono vedere nemmeno dipinta, ma anche curiosità in tutti i principali giornali italiani. I quali, forse a corto d?argomenti, le hanno dedicato interviste, commenti e, ovvio, ritratti, come quello – piacevolissimo – di Roberto Cotroneo, brillante firma dell?Unità. Il primo a scoprirla, diversi mesi fa, grazie alla sapida penna di Fabrizio D?Esposito, fu però il Riformista, che in questi giorni ha lanciato il suo ennesimo tormentone («la Sarkolène di Silvio»), intervistando maggiorenti dell?Ulivo, del Pd e dell?Unione sulle (concrete? Mah) possibilità della Brambilla di diventare la ?vera? erede politica del Cavaliere.