Un decalogo contro l’azzardo. Lo propone monsignor Marco Granara

di Marco Dotti

Un decalogo contro l’azzardo legale. Non contro il gioco in sé, quello vero che tutti abbiamo conosciuto o conosciamo e che da sempre, come ricorda monsignor Marco Granara, costituisce «un’esigenza naturale del cuore umano, da rispettare e promuovere».

Ma l’azzardo non è un gioco, ma una vera e propria rovina. Parla così monsignor Granara, rettore del Santuario di Nostra Signora della Guardia e presidente della Fondazione Antiusura Santa Maria del Soccorso della diocesi di Genova.

Proprio per questo monsignor Granara ha preparato con i collaboratori della Fondazione Antiusura, un decalogo. Dieci richieste semplici, rivolte a «chi volesse utilizzarli, maturarli, integrarli».

Ecco i dieci punti:

1. Chiedo l’eliminazione delle campagne pubblicitarie, ingannevoli e ipocrite, dagli organi di comunicazione.

2.  Frequenterò e utilizzerò per le mie esigenze solo locali pubblici privi dell’azzardo. Suggerirò ad amici e conoscenti di fare altrettanto per sostenere esercizi pubblici virtuosi e contestare gli altri.

3.  Esigo norme precise di tutela da parte dello Stato nei confronti delle “persone a rischio” (minori, anziani, inguaiati in cerca di fortune …).

4. Chiedo che i “compulsivi del gioco”, veri e propri ammalati e dipendenti, siano curati a spese dello Stato come per altre malattie/dipendenze sociali.

5. Propongo un sostegno economico dallo Stato per gli esercizi virtuosi che si liberano dalle fonti di entrata da azzardo.

6.  Contesto e rifiuto le offerte di espressioni dell’azzardo (v. gratta e vinci offerti dalle poste, dagli autogrill e da altri pubblici uffici).

7. Se trovo accanto a me persone deboli (giovani, anziani, persone plagiabili …) prossimi o già coinvolti nell’azzardo, mi impegno, nel rispetto della loro libertà, a fare opera di amicale dissuasione.

8.  Sostengo il dovere/opportunità per tutte le iniziative anti azzardo di convergere TUTTI per uno sforzo comune in organismi unitari come la Consulta Comunale permanente sull’azzardo.

9.  Come regolare contribuente, esigo che tutti gli operatori del settore dell’azzardo rispettino le leggi vigenti in materia, siano sottoposti al totale rispetto – senza sconti o condoni – delle norme fiscali, compreso il rimborso dei loro debiti pregressi con l’erario pubblico.

10. Richiedo il “cambio radicale di rotta” (dichiarato peraltro dallo stesso Capo del Governo!) in materia legislativa. Sia, non solo “radicale” ma anche “immediata”, una legge quadro che riordini la materia in termini etici e di “vero bene comune”.

«Dobbiamo dircelo a gran voce e sussurrarcelo tra amici – ci esorta monsignor Granara – fino a che non diventi convinzione comune e cultura diffusa. Solo così, gli uomini della politica e i malavitosi delle lobbies, dovranno riconsiderare il fenomeno aberrante in tutta la sua gravità».

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