Non profit
Un ddl per conoscere i dati sanitari dei genitori biologici
Se ne è parlato in commissione Giustizia nel corso di un'audizione informale sulla proposta di legge Paniz. Ascoltati l'Associazione dei magistrati per i minorenni e la famiglia e la Camera minorile
di Redazione
I dati sanitari dei genitori biologici di un bambino che viene dato in adozione vanno subito raccolti e resi disponibili a tutela della salute del piccolo: lo hanno richiesto i rappresentanti della magistratura minorile e della Camera minorile nazionale che sono stati ascoltati alla Camera dei deputati, il 25 maggio scorso, in commissione Giustizia.
La commissione sta infatti discutendo un provvedimento del Pdl (C. 2919, a firma di Maurizio Paniz) che vuole riformare l’accesso dell’adottato alle informazioni sulla propria origine e sull’identita’ dei genitori biologici.
Il provvedimento prevede, tra l’altro che, l’adottato, compiuti i 25 anni, possa “accedere a ogni informazione riguardante la sua origine e l’identita’ dei suoi genitori biologici”. Un’apertura eccessiva, secondo Rosanna De Palo, presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, “che non tutela abbastanza le madri e, di riflesso, la salute dei neonati. Per evitare infanticidi e abbandoni in luoghi che non sono gli ospedali, bisogna evitare che la donna si senta minacciata dall’obbligo di dover rivelare al figlio la propria identita’. Bisogna tutelare gli adottati, ma anche rispettare la volonta’ della madre che decide di non riconoscere il figlio”.
Tutti i rappresentanti ascoltati si sono comunque detti d’accordo sulla necessita’ di rendere disponibili, da subito, i dati sanitari dei genitori biologici.
“Se uno ha un padre o una madre diabetici e’ giusto che lo sappia- commenta l’avvocato Maria Giovanna Ruo, presidente della Camera minorile nazionale- altrimenti si rischia che i genitori adottivi ingozzino il figlio di merendine mettendo a repentaglio la sua salute. Inoltre questi dati vanno resi disponibili anche per i bimbi non ancora adottati, perche’ e’ un loro diritto conoscere la storia sanitaria dei genitori biologici”.
L’Associazione dei magistrati che si occupano di minori ha chiesto anche che si possa conoscere una parte della storia del genitore (magari il motivo dell’abbandono). “Il testo al vaglio della commissione- ha commentato il presidente, Piercarlo Paze’- ha bisogno di una impostazione meno rigida e di piccoli aggiustamenti nell’interesse dell’adottato e di chi decide di non riconoscerlo”.
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