Cultura
Un contadino filosofo e imprenditore
Girolomoni, il fondatore della prima grande, storica cooperativa del biologico italiano: Alce Nero
di Redazione
Ha fondato la prima grande, storica, cooperativa del biologico italiano: Alce Nero. Siamo nel 1978 a Isola del Piano, a pochi chilometri da Urbino. Gino Girolomoni, classe 1946, arriva all?agricoltura naturale quando, all?inizio degli anni 70, decide di fare il contadino. Prima ha fatto l?immigrato: maniscalco e operaio in una fabbrica di sci in Svizzera. Ma il contagio è letterario e poetico. Nel 1967 conosce, a Roma, Sergio Quinzio, di cui diventa amico. Dal 1974, il grande biblista si trasferirà a Montebello, un monastero quasi diroccato che Girolomoni aveva cominciato a restaurare dal ?71 con i suoi amici. Diventa anche sindaco del paese: lui cattolico, si allea al Pci. Comincia una stagione intensa di incontri, dibattiti, convegni. Arrivano Guido Ceronetti, e Paolo Volponi.
Un giorno del ?78, Girolomoni ed i suoi amici vanno in pullman a Reggio Emilia, a conoscere Ivo Totti, un pioniere del biodinamico e del biologico. È la folgorazione: quel gruppo di trentenni che si era ravvicinato al mestiere dei padri, fonda una cooperativa. La chiamano Alce Nero, dal nome del capo indiano di cui era uscita la biografia in quegli anni e che diceva cose sublimi sul rispetto della natura. La coop comincia ad allevare, a coltivare, a trasformare i prodotti agricoli. Nel 1981 iniziano i guai: producono pasta integrale biologica e la legge non la prevede. Qualcuno li denuncia, arrivano i Nas, scattano i sequestri in tutta Italia (vedi box).
Blitz e processi continuano fino al ?91 quando una norma riconosce l?agricoltura naturale.
Oggi nel pastificio Alce Nero lavorano 40 persone e il fatturato è di 12 miliardi all?anno. Fondatore dell?Associazione mediterranea agricoltura biologica-Amab, Girolomoni presiede il consorzio Meditterabio: 1.000 produttori, 9 cooperative, 4 associazioni di produttori con un fatturato di 26 miliardi.
Con la Fondazione Alce Nero promuove il biologico e lo sviluppo sostenibile.
Info: tel. 0721.720221 –
email: fondazionealcenero@alcenero.it
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