Innovazione sociale

Un community truck nella Bassa lodigiana

Un camioncino per distribuire i prodotti della cooperative, sostenere l'agricoltura sociale e favorire l'inclusione. Finanziato da un pool filantropico, anche con l'obiettivo di prevenire le povertà. Nel progetto, due assunzioni di over 50 - già effettuate - e l'inserimento in tirocinio di un giovane con autismo

di Sara Bellingeri

L’agricoltura sociale germoglia anche su quattro ruote, traghettando i valori della comunità e della sostenibilità.

Community Truck è un progetto che ha tagliato ufficialmente il nastro a inizio estate, materialmente rappresentato da un furgoncino telonato a basso impatto ambientale che si sposta attraverso i paesini del territorio lodigiano per proporre i prodotti dell’agricoltura sociale soprattutto dove non sono presenti negozi di vicinato o mercati rionali.

Finanziatori sociali in cordata

L’iniziativa scaturisce dal partenariato tra la cooperativa “L’Officina” di Codogno, principale promotrice, la cooperativa “Il Pellicano” e il Movimento Lotta alla Fame nel Mondo. Ente finanziatore è la Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi onlus che ha assegnato un contributo di 31.240 euro nell’ambito del bando “Ambiente 2022”. A sostenere finanziariamente il progetto di Agricolture sociali 3.0, in cui ha un ruolo lo stesso Community Truck, sono intervenute anche le fondazioni Cariplo e Peppino Vismara insieme a Intesa Sanpaolo.

Un supporto cardine lo hanno rappresentato, infine, le donazioni spontanee.

«Abbiamo voluto rispondere a un’esigenza che ci è stata segnalata dagli abitanti di queste piccole comunità», spiega Paola Pozzo, presidente della cooperativa “L’Officina” e referente del laboratorio e punto vendita “L’Orto di Tutti” da cui provengono alcuni dei prodotti proposti. Community Truck è infatti molto di più di quattro ruote e un tragitto da percorrere: «Uno dei nostri obiettivi è quello di far conoscere la rete di agricoltura sociale lodigiana, non solo per i suoi prodotti etici e a chilometri zero, ma anche per nutrire di inclusione e relazione la comunità stessa, soprattutto quelle più fragili perché a rischio di povertà ed emarginazione sociale».


Agricolture 3.0

All’interno della rete menzionata è infatti attivo il progetto Agriculture sociali 3.0 che unisce l’aspetto dell’agricoltura alla cultura del farsi prossimo e della sostenibilità sociale, ambientale ed economica.  «La nostra attenzione è puntata proprio alle nuove povertà sempre più diffuse e scaturite da diverse situazioni come perdita di lavoro, separazioni e rincari economici che conosciamo bene», sottolinea Paola Pozzo. Il tipo di supporto concretizzato non ha nulla di assistenziale ma è di prossimità e mira a creare una comunità laddove non esiste, scardinando al contempo il senso di solitudine. Ma in che modo questa progettualità si attiverebbe all’interno della comunità in carne e ossa? «Facendo rete sulle opportunità lavorative presenti sul territorio, creando eventi nei vari paesi e partecipando attivamente a quelli già esistenti come la festa del volontariato e quindi sviluppando la relazione stessa tra le persone, relazione che incide sulla qualità della vita», chiarisce la presidente della coop “L’Officina”.

Obiettivo, intercettare la vulnerabilità

Inoltre evidenzia: «Un obiettivo per noi fondamentale è quello di prevenire le cosiddette povertà croniche e intercettare le vulnerabilità che rischiano di cadere in questa situazione. Durante il periodo della pandemia e anche successivamente abbiamo infatti ricevuto una richiesta incredibile di confronto da parte di chi si sentiva abbandonato e bisognoso di nuove energie per ripartire». Intenti che necessitano più che mai di sinergie con altre realtà radicate sul territorio tanto da attivare una stretta collaborazione su questo fronte con il Centro Servizi Volontariato di Lodi.

Nel frattempo Community Truck non solo sta intercettando bisogni e irrigando relazioni ma anche costruendo opportunità lavorative concrete perché nell’ambito del progetto sono già state attivate due assunzioni di persone over 50 che rientrano nella fascia delle nuove povertà.

Tirocinio inclusivo

A giorni invece partirà un tirocinio formativo nel punto vendita che coinvolgerà un giovane con autismo consentendo di imparare le basi del mestiere. Sempre a settembre inizierà la vendita on the road dei prodotti dell’agricoltura sociale.

«Vogliamo che la rete cresca in idee, consapevolezza e sinergia continuando ad essere un’antenna di necessità e proposte», commenta entusiasta Paola Pozzo. «Non ci aspettavamo che un semplice furgoncino attirasse così tanta attenzione: le continue richieste ci danno invece conferma di rispondere a un bisogno diffuso che è quello di stare nella comunità attraverso il dialogo». Un dialogo che diventa esso stesso nutrimento di coesione e speranza per oggi e il domani, sempre strada facendo.

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