Cultura

Un collage molto cooperativo

Il Cardo, una coop sociale di Edolo, da anni pubblica una rivista che è un piccolo gioiello di grafica e illustrazioni. Per l’ultimo numero è stato realizzato un collage collettivo sotto la guida di un maestro, Oscar Sabini. E l’opera è stata selezionata tra le 22 scelte per Contesto 2017

di Giuseppe Frangi

Una cooperativa creativa. Come altro si può definire una cooperativa sociale, Il cardo di Edolo, che da oltre dieci anni pubblica un bimestrale finito sotto l’attenzione di tutti i più esigenti addetti ai lavori. Zeus! (questo il nome della rivista, ndr) è sorprendente per il modo in cui presenta e racconta la disabilità ai lettori, attraverso le parole di chi la vive», hanno scritto sul blog di Topipittori, uno dei più autorevoli e seguiti in illustrazione per ragazzi. «È un modo di pensare, riflettere, scrivere fuori dagli schemi e dalle griglie interpretative di cui disponiamo, e a cui, pur con tutto il parlare che si fa di diversità, non siamo abituati».

Zeus! è qualcosa di più di un giornale. È un prodotto d’arte, nel senso che nasce nella convinzione che il fare cose in modo artistico sia un modo per rovesciare le visioni e tutti gli stereotipi. E soprattutto l’arte ha il potere di motivare e di generare una consapevolezza e un’autocoscienza nuova.

Ogni copertina di Zeus! frutto di un laboratorio creativa. L’ultima, quella del numero 70, lo è in modo particolare. L’immagine è frutto di un collage nato da un incontro e dialogo tra un gruppo di educatori della Cooperativa e Oscar Sabini, artista veneziano e maestro di quest'arte.
Tutto è successo in poche ore; tutti alla stessa stregua, messi alla prova forbici in mano, tutti a dragare le loro vite in cerca di materiali, hanno parlato prima individualmente e poi in gruppo, la lingua del collage. Ora i risultati di questo lavoro sono stati selezionati per Contexto2017, curata da Casa Testori, un hub culturale molto attivo alle porte di Milano. Contexto è una mostra che invade Edolo snodandosi per le vie e le piazze del centro storico in spazi aperti e chiusi, pubblici e privati e che coinvolge 22 artisti, tra cui molti già noti al pubblico nazionale e internazionale. Sono interventi site-specific o comunque pensati per un puntuale contesto edolese.




Perché il collage? «Perché si nutre di diversità», spiega il direttore Marco Milzani. «Per cui si immischia con l’abitudine del collagista a raccogliere, a collezionare il mondo e la vita in tutte le sue forme e continuamente, per poi rimettere in discussione, forbici in mano, nel caso dei papier collage, tutto. Per tendere ad un nuovo ordine, diverso e inedito. E se le vite sono diverse ma coinvolte in un unico processo, non resta che farle incontrare, parlare e scambiare. Mediare la loro presenza e quella dei loro pezzi e considerare lo spazio bianco d'esordio un vero terreno di dialogo».

Il collage è un’opera collettiva e questi sono i nomi degli autori che hanno lavorato all'interno del laboratorio tenuto da Oscar Sabini: Rita Bonati, Riccardo Federici, Claudio Gelmi, Marco Milzani, Jaime Minini, Ottavia Mossini, Lucia Pietroboni, Sara Rendina, Dario Rodondi, Tiziana Ventura, un altro lavoro, un omaggio al Giardino delle delizie di Hieronymus Bosch. Il collage-omaggio a molte mani ha utilizzato i disegni che negli anni gli utenti-redattori hanno realizzato per illustrare la nostra Rivista Zeus!

Si inaugura sabato 15, alle 20,30.

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