Formazione

Un click in difesa della salute mentale

In occasione del nuovo rapporto dell’OMS dedicato alla salute mentale, un’iniziativa italiana aiuta grazie a internet i malati mentali dei paesi poveri

di Redazione

Restituire dignità ai malati di mente, e aggiornarsi su quanto avviene nel campo della salute mentale in tutto il mondo. E? il duplice l?obiettivo di chi si collega al sito internet www.peopleformentalhealth.org, fonte di notizie relative a un campo finora troppo sottovalutato ? come sottolinea anche il Report 2001 dell?Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, dedicato appunto alla salute mentale ? ma soprattutto strumento che permette a chiunque, e in modo molto semplice, di aiutare chi viene ingiustamente isolato dalla società perché affetto da una malattia mentale. Fondato dall?associazione riminese Cittadinanza, il sito ha applicato il fortunato meccanismo del celebre www.hungersite.org al campo della salute mentale: per contribuire alla causa i visitatori non devono fare altro che cliccare su un bottone presente nella homepage. Il click dà visibilità allo sponsor, lo sponsor finanzia il progetto. Se hungersite si ripromette di combattere la fame nel mondo, Peopleformentalhealth protegge i malati mentali dall?isolamento sociale e difende il loro diritto a essere curati e a condurre una vita dignitosa. A tal fine appoggia progetti in corso nei paesi a basso reddito, dove scarseggiano le cure e sopravvivono pregiudizi stigmatizzanti. Attualmente finanzia il progetto India, uno studio multicentrico che mira ad aiutare le famiglie a sostenere il carico ? economico, pratico ed emotivo ? di un malato schizofrenico. Il progetto, appoggiato dall?OMS e diretto da Srinavasa Murthi, direttore dell?Istituto nazionale indiano di Salute Mentale di Bangalore, mira a dimostrare come il sostegno alle famiglie si traduca in risultati positivi sui malati e, a fronte di investimenti economici contenuti, permetta di ottenere grandi benefici sociali. Finora sono stati coinvolti 11 centri in tutta la penisola indiana . L?intervento sulle famiglie prevede un aiuto per una migliore comprensione della malattia e un sostegno economico diretto, ma anche la creazione di associazioni di famiglie per favorire la nascita di gruppi di auto-aiuto. Il progetto India si propone anche di lottare contro discriminazione, ereditata in buona misura dai mass media nazionali (dal cinema in particolare) che ritraggono le persone che soffrono di malattie mentali come individui violenti e pericolosi per gli altri. C?è un elemento che influenza profondamente l?atteggiamento degli indiani verso la malattia psichiatrica e che potrebbe risolversi positivamente per i pazienti: la religione e, più in generale, la filosofia di vita. ?In India non c?è un modello di vita ideale, uno standard a cui adeguarsi: è ammessa la diversità, ed è ammesso soprattutto il cambiamento» spiega Murthi. «La schizofrenia viene quindi vista come un momento di passaggio: non una tragedia che condanna una persona per sempre bensì un male da cui è possibile guarire. Questa consapevolezza porta i malati ad avere una maggiore una maggiore disponibilità verso le cure, e anche una prognosi migliore». Il confronto con l?Oriente, o comunque con culture diverse, sottolinea come alcune malattie abbiano radici più socioculturali che biologiche. Tutto questo è possibile approfondire su www.peopleformentalhealth.org, Oltre che appoggiare i progetti di salute mentale, il sito si propone quindi di favorire un confronto e uno scambio tra culture, con l’obiettivo di comprendere meglio, e quindi curare e assistere meglio, la malattia mentale in ogni regione del mondo.


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