Formazione

Un cartoon per riconoscere i segnali precoci dell’autismo

Autism Speaks lancia una campagna per formare i genitori a riconoscere i segnali precoci di autismo, così avviare tempestivamente una diagnosi e un supporto. Per la prima volta sceglie il linguaggio del cartoon e il punto di vista di un bambino di 4 anni

di Sara De Carli

Jacob è un bambino che non ama guardare negli occhi le altre persone, a cui le luci danno molto fastidio, che tende a ripetere alcuni gesti e che praticamente non parla. Jacob è il bambino-pupazzetto protagonista dei nuovi spot di Autism Speaks, insieme a Ad Council e BBDO New York. Qualche giorno fa hanno lanciato una campagna di spot di “pubblicità progresso” (negli USA public service advertisements-PSAs) per formare i genitori a riconoscere i segnali precoci di autismo, così da individuare precocemente possibili problemi e avviare tempestivamente una diagnosi e un supporto. In America la campagna Learn the Signs è stata lanciata nel 2006 e la pagina web indica con estremo dettaglio le tappe evolutive che ogni bambini dovrebbe raggiungere quasi mese per mese, segnalando i comportamenti che potrebbero essere campanelli d’allarme per l’autismo.

Da quando la campagna è stata lanciata, dice il sito di Autism Speaks, la consapevolezza delle famiglie è significativamente aumentata: nel 2006 il 40% dei genitori era in grado di indicare almeno un segno di autismo, oggi siamo al 49% e rispetto a dieci anni fa la percentuale di genitori che ha parlato di autismo con il proprio pediatra è cresciuta del 60%. Secondo il Centers for Disease Control and Prevention oggi l’autismo viene diagnosticato in media a 4-5 anni, ma una diagnosi potrebbe già essere fatta a 18-24 mesi e avviare un intervento in tempi così precoci darebbe risultati molto importanti.

È la prima volta che una campagna utilizza il linguaggio dell’animazione in 3D, con personaggi e pupazzi costruiti davvero e inseriti in un set d’azione. La storia di Jacob è stata di ispirazione per gli spot, realizzati in partnership con Lobo Production, attraverso interviste con Jacob e la sua famiglia: Jacob stesso – che ha avuto la diagnosi di autismo a 4 anni – nello spot parla. «I genitori oggi hanno più conoscenze sull’autimo di mai, ma dobbiamo continuare a educarli sull’importanza vitale dell’identificazione precoce, della diagnosit e dell’intervento tempestivo» ha detto iz Feld, president of Autism Speaks. «Raccontare una storia dalla prospettiva di un bambino significa non solo informare i genitori sui “campanelli di allarme” e metterli in azione, ma anche promuovere una migliore comprensione dell’autismo fra la popolazione».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.