Welfare

Un bosco “integrale” per integrare uomo e natura

Il progetto è nato a Cento (Fe) e ha creato uno spazio di scambio, di educazione e convivenza tra anziani, bambini e disabili, all’interno di un bosco di cinque ettari. Un'idea di Michele Novi, imprenditore di 32 anni, che spiega: «L’idea è arrivata a seguito di uno shock familiare: nel 2017 abbiamo prematuramente perso mia sorella Caterina. Abbiamo cominciato a farci tante domande sul nostro modo di vivere»

di Laura Solieri

Un progetto di integrazione tra uomo e natura, tra generazioni, diversità e realtà del territorio al fine di tutelare e creare biodiversità e coesistenza tra persone, animali e piante in uno stesso ecosistema.

Succede a Cento (Fe) con Bosco Integrale, volto alla creazione di uno spazio di scambio, di educazione e convivenza tra anziani, bambini e disabili, all’interno di un bosco di cinque ettari intatto e naturale, attraverso pratiche sostenibili e intergenerazionali: un asilo con lezioni all’aperto, un centro anziani immerso nel verde, laboratori intergenerazionali, soluzioni abitative sostenibili per anziani e disabili, esercizio fisico, agricoltura e ristorazione sociale.

«L’idea è arrivata a seguito di uno shock familiare: nel 2017 abbiamo prematuramente perso mia sorella Caterina, un terremoto nella nostra vita per il modo in cui è successo e così, come famiglia, abbiamo cominciato a farci tante domande sul modo di vivere, sugli stili di vita, i principi secondo cui viviamo, come cresciamo, come l’umanità vive il rapporto con la natura e le altre persone ed è nato questo progetto, a lei dedicato», racconta Michele Novi, 32 anni, che nella vita lavora come imprenditore con i suoi genitori per un’azienda che si occupa di trattamenti acque.

La voglia di cambiare le cose e un terreno all’asta da tempo, vicino all’abitazione della famiglia Novi, hanno fatto scattare la scintilla per questa idea ambiziosa, ad oggi in piena fase di progettazione: «Abbiamo comprato all’asta una vecchia proprietà industriale di un imprenditore eclettico della zona e abbiamo deciso di donarla a progetti della comunità – spiega Michele – Questo imprenditore aveva costruito la sua tipografia vicino alla sua villa, circondate da serre dove coltivava piante tropicali e tutto intorno cinque ettari di giardino che nel tempo è diventato un bosco incontaminato, con tanto di laghetto e alberi particolarissimi. Si tratta di uno spazio unico nella zona, sembra quasi un bosco urbano».

Bosco Integrale perché la volontà è quella di intervenire il meno possibile valorizzando ciò che c’è, attraverso interventi strutturali di efficientamento energetico e messa in sicurezza, lasciando intatta l’integrità del bosco e la cornice naturale, fulcro del progetto.

«Siamo nella fase di progettazione, il Covid purtroppo sta rallentando tutto ma stiamo già creando un piano comune e sostenibile economicamente per poi interfacciarci con i Servizi Sociali del territorio e la comunità in generale – spiega Michele – Abbiamo parlato con varie cooperative, associazioni e fondazioni e in base a quello che è il nostro sogno abbiamo attratto realtà simili con l’intento, poi, di creare una fondazione in memoria di mia sorella, che coordinerà il progetto».

Dal nido e scuola d’infanzia, doposcuola e campi estivi a un centro diurno, casa residenza per anziani e residenze sanitarie assistenziali fino ad attività di ristorazione e agricoltura sociale, medical fitness, co-abitazione ed educazione intergenerazionale. Verrà inoltre sviluppato un percorso botanico all’interno del bosco, con classificazione delle piante e fauna, per effettuare attività di educazione ambientale per le scuole.

«In questa fase ancora embrionale, siamo aperti a qualsiasi realtà che voglia saperne di più e collaborare – conclude Michele – Per costituire una biodiversità umana e di realtà che aiutino tutti, per trarre vantaggio dalle diversità e riuscire a essere integrati, senza distruggere sempre e portare la natura da un’altra parte».


Photo by Ilenia F. on Unsplash

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