Non profit

Un banco alimentare da creare in parrocchia

E' consigliabile rivolgersi alla sede regionale per avere informazioni dettagliate (di Carmelo Greco).

di Redazione

Sono una giovane studentessa di scienze del Servizio sociale a Novara. La mia domanda riguarda alcune linee orientative rispetto alla possibilità di far esistere un progetto destinato alla solidarietà per chi, nella nostra cittadina (Vercelli), è meno fortunato. L?idea è di istituire un banco alimentare presso la parrocchia che collabora già da anni come gruppo Vincenziano. Quali sono i passi necessari da compiere a livello organizzativo e legislativo per questa iniziativa? Elena V.(email) Risponde Carmelo Greco Il fatto che l?espressione ?banco alimentare? sia entrata nell?uso comune, testimonia il successo del Banco Alimentare come realtà ben precisa nel panorama del non profit italiano. Tanto che si tende a chiamare ?banchi alimentari? tutte quelle iniziative di volontariato che si occupano della raccolta e distribuzione gratuita di alimenti a favore di persone indigenti. In realtà, l?attività specifica del Banco Alimentare in Italia (Fondazione Banco Alimentare), con le sue 18 sedi locali, è quella di raccogliere eccedenze alimentari perfettamente integre da vari canali (industrie, Ue, grande distribuzione, ecc.) per poi donarle a enti e associazioni che assistono persone in difficoltà. Il gruppo Vincenziano citato rappresenta uno di questi enti. È necessario capire se l?esigenza di avviare un ?banco alimentare? a Vercelli sia legata alla creazione di una associazione che possa ricevere generi alimentari dal Banco Alimentare (che in Piemonte ha due sedi: Torino e Alessandria), o se si vuole far partire un centro di raccolta e distribuzione a livello locale di prodotti alimentari. Invito, quindi, la lettrice a prendere contatti con il Banco Alimentare del Piemonte (tel. 011.6822901), in modo tale da ricevere indicazioni più precise sulla base di una richiesta maggiormente dettagliata.

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