Famiglia

Un bambino in difficoltà, non un pacco postale

Quality4children. Nuovi standard per i minori fuori dalla famiglia

di Redazione

Dopo una ricerca durata quattro anni, Sos Villaggi dei Bambini lancia ad associazioni e istituzioni l?invito a confrontarsi su Quality4Children, piattaforma di 18 standard nell?accoglienza residenziale dei minori. Gli standard riguardano la preparazione degli operatori, la garanzia del contatto con la famiglia d?origine, il coinvolgimento del minore nelle decisioni che lo riguardano.

Un punto di arrivo che rappresenta in realtà il punto di partenza di un nuovo modo di affrontare il tema dell?assistenza dei minori fuori dalla famiglia: è l?impegno che si sono dati operatori e rappresentanti istituzionali durante il convegno che il 5 giugno a Milano Sos Villaggi dei Bambini ha dedicato al progetto Quality4Children (Q4C).

La sigla contiene in sè una rivoluzione di portata europea: la creazione di 18 nuovi standard nell?accoglienza ai bambini, volti al miglioramento della qualità nei vari processi dell?affido e della residenzialità presso comunità di accoglienza.

Una scommessa, quella di Sos Villaggi dei Bambini, che parte quattro anni fa attraverso un percorso di ricerca condiviso con altre due sigle internazionali (Fice-Federation Internationale des Communautés Educatives e Ifco-International Foster Care Organisation) e che da Milano ha lanciato un invito a operatori, associazioni non profit e istituzioni per la creazione di un tavolo permanente di confronto e autoformazione.

Ma come si è arrivati fino alla stesura degli standard? «La ricerca si è basata sullo storytelling», spiega Samantha Tedesco, responsabile del servizio psicopedagogico di Sos Villaggi dei Bambini. «Attraverso la narrazione diretta dell?esperienza vissuta da 332 bambini e adolescenti in tutta Europa, si è arrivati alla codificazione di 18 linee guida sulle varie fasi di accoglienza nelle strutture residenziali».

Si tratta, in particolare, della fase iniziale in cui i servizi decidono l?allontanamento dalla famiglia d?origine; dell?inserimento e della permanenza presso una struttura; della ?dimissione?, che può coincidere con diverse ipotesi (rientro in famiglia, affido, vita autonoma).

«Una delle direttrici di Quality4Children è il coinvolgimento del bambino nelle decisioni che lo riguardano», spiega la Tedesco. «La valutazione dei suoi bisogni deve prevedere anche il suo ascolto costante. È pertanto necessario che il bambino sia preparato all?ingresso in comunità e che su di lui sia costruito un progetto. Inoltre, ove possibile i fratelli devono essere inseriti insieme».

Gli altri standard prevedono la preparazione costante degli operatori e la garanzia del contatto con la famiglia d?origine fino alla fase delle dimissioni, che deve essere realizzata con la piena consapevolezza del minore. In Italia, dove sono state condotte 18 delle 332 interviste, le principali lacune si concentrano proprio sull?ascolto dei bambini e sul lavoro con la famiglia d?origine.

Per questo in qualche modo Q4C è un?indicazione di partenza che Sos Villaggi dei Bambini «lancia a tutti, per percorrere la strada che manca a un?accoglienza davvero sicura e in grado di migliorare la condizione dei bambini privi dell?affetto e della sicurezza della loro famiglia».

Per saperne di più: www.sositalia.itwww.quality4children.info (in tedesco)


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