Non profit
Un bambino felice rende le cure più semplici. E forse più efficaci
Cosa dicono i medici
di Redazione

Un incontro speciale, un regalo inatteso, una festa a sorpresa? Tutto bellissimo, ma se il senso ultimo dell’attività di Make a Wish si limitasse a questo, a un attimo di svago ritagliato all’interno di vite piene di sofferenze, non si spiegherebbe la grande stima che l’associazione ha saputo suscitare in tutti gli ambienti ospedalieri in cui ha lavorato. Perché il vero potere di Make a Wish è quello di portare a realizzazione una speranza, dare un motivo in più per lottare contro la malattia.
Edoardo Lanino, responsabile della Struttura semplice Trapianto di midollo allogenico dell’U.O. Ematologia e oncologia pediatrica dell’ospedale Gaslini di Genova, ne è convinto: «Chiunque lavora in un ambiente come il nostro ha imparato a tenere in grande considerazione tutti gli aspetti, anche e soprattutto psicologici, che contribuiscono a mantenere un ambiente sereno intorno ai bambini. Io, da medico, non so e non mi voglio mettere a discutere se sia vero o meno che la componente psicologica ha un’influenza diretta sulle possibilità di guarire; quello che so, e che ho imparato con l’esperienza, è che una formula come questa, che offre una prospettiva reale a un desiderio che un bambino coltiva da tempo, ha effetti diretti sulla capacità di sopportare le cure, sulla serenità e, dunque, sulle reazioni alle terapie. Un bambino felice rende le cure più semplici e, forse – mi limito a dire forse – anche più efficaci».
Parole confermate anche da Keith Goh, neurochirurgo pediatrico di fama mondiale, diventato celebre perché è stato uno dei primi a riuscire a separare con successo coppie di gemelli siamesi unite per la spina dorsale o per la testa, nonché past president del consiglio direttivo di Make a Wish International: «I pazienti che hanno malattie gravi sono spesso tristi e depressi. Se si tratta di bambini, poi, l’intera famiglia è colpita da questo stato di abbattimento e ha bisogno di essere tirata su. Questo è il terreno sul quale agisce Make a Wish. Quando realizziamo un desiderio, i bambini e le loro famiglie sono così coinvolti dalla bontà di chi si mette a disposizione per realizzare il loro sogno, che rinnovano ogni speranza e ogni forza. Non c’è sensazione più incredibile che essere in grado di far sorridere i bambini, specialmente i bambini malati. Le loro risate fanno piangere uomini grandi e grossi. Quando vidi gli effetti a cascata di intere famiglie e amici che erano toccati profondamente da questi gesti di amore e generosità, compiuti solo per far felice un bambino, capii che Make a Wish ha un ruolo importante da giocare in questa società e che io volevo farne parte».
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