Come fanno giustamente notare (pure in rosso) quelli di Idee in Rete nella loro newsletter c’è una sola controindicazione: pesa ben 100 mega! Ma per il resto è davvero un’interessante prodotto di ricerca e di stimolo per la programmazione strategica e la progettazione. Un atlante dove finalmente si colloca la cooperazione sociale nel suo contesto d’elezione: il territorio. Si tratta infatti di mappe nazionali utili non solo a visualizzare la distribuzione delle unità di questa particolare forma d’impresa, ma anche a verificare come queste ultime intercettano la domanda sociale che è all’origine del loro progetto. Quella che viene da persone anziane, con disabilità, minori, soggetti esclusi dal mercato del lavoro e così via. Davvero un lavoro ben fatto, non a caso da urbanisti che sono portatori di competenze insieme “border” ed emergenti nel settore e che finalmente ci liberano dal dominio di tabelle e istogrammi. Si potrebbe aprire un dibattito su come sviluppare ulteriormente il documento. Del resto si sa, i vecchi atlanti geografici si arrichivano di anno in anno, soprattutto nel caso di eventi geopolitici significativi. E questa, se si vuole, è una fase di grandi cambiamenti per la cooperazione sociale. Un pò come quando si è passati dall’URSS con capitale Mosca a una miriade di stati grandi e piccoli. Sempre quelli di Idee in Rete annunciano mappe regionali della cooperazione sociale. Aggiungerei anche qualche cartina che indaghi la dislocazione di queste imprese nei settori più avanzati e innovativi. Dalle cooperative sociali di tipo B che operano in campo industriale (magari confrontandone dimensione e dislocazione rispetto ai distretti di PMI for profit) fino a quelle dell’agricoltura sociale e di altri settori simili. E poi, per favore, una versione navigabile dell’Atlante, elegante come quello di Le Monde Diplomatique (il mio preferito), magari con tanto di app per i tablet. 100 mega son davvero troppi!
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