Che bloguero ignorante! Vengo a sapere solo oggi che è stata presentato un progetto di legge popolare sull’apprendimento permanente promosso dalla Cgil (e con un testo scritto benissimo, ma figurando Tullio De Mauro come primo firmatario non poteva che essere così). Mi sembra un’interessante alternativa per dare una mano al ministro Sacconi “a rovesciare la formazione come un calzino” dopo la presentazione dei dati tranchant della commissione De Rita sul futuro della formazione professionale in Italia. Certo farsi aiutare dall’organizzazione che lo stesso Sacconi ha definito un “relitto del novecento” non è il massimo della coerenza, ma si sa c’è sempre l’eccezione alla regola. Capisco che le leggi, soprattutto quelle quadro, non vanno molto di moda nei governi del centrodestra che invece preferiscono atti più snelli (decreti) o documenti di policy (libri verdi e bianchi) però se l’obiettivo è di cambiare orizzonte e definire un nuovo paradigma occorre un ancoraggio solido. Lo dimostrano, al contrario, le smilze linee guida ministeriali per la formazione 2010 ben abbarbicate al caro, vecchio (e sempre più esiguo) Fondo sociale europeo che Stato e soprattutto Regioni rendicontano sempre all’ultimo minuto e con lentezza esasperante. E’ vero che la crisi morde e servono risorse. Ma forse proprio per questo ci vuole un scatto riformista (ops!).
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