Formazione

Un anno speso bene

Il bilancio degli interventi della Regione Veneto nel 1997(a cura di Anna Maria Zanetti dell’Ufficio stampa della Giunta regionale del Veneto)

di Redazione

Minori: proposte regionali per promuovere una cultura a favore dell?infanzia
Un intervento globale che coinvolga istituzioni, scuola e famiglia, per invertire la tendenza sempre più diffusa a considerare i bambini come oggetti. In uno specifico documento regionale si chiede che i finanziamenti nazionali previsti nel triennio 97/99 sui minori diventino permanenti per attuare interventi programmati che incidano stabilmente sul territorio. Si punta molto sulla prevenzione. Nel 1996, la Regione ha finanziato progetti pilota per l?area minorile per circa 1 miliardo, in particolare rivolti alla tutela del minore in ambiente ospedaliero, alla tutela del minore a rischio, alla famiglia, alla prevenzione del disagio. Tra i progetti pilota per il 1997 ne figurano uno a sostegno della relazione mamma-bambino nel primo anno di vita e un altro a tutela dell?età adolescenziale e per la prevenzione del disagio minorile.

Volontariato: in funzione tutti i centri di servizio nei capoluoghi di provincia
Con l?inaugurazione del Centro di servizio di Padova (avvenuta il 15 novembre scorso) si è completata nel Veneto la rete delle Case della solidarietà, cioè dei Centri di servizio che hanno sede in ognuno dei sette capoluogo di provincia della regione. Il primo ad essere aperto è stato quello di Belluno (via Piave, 5); sono poi seguiti Venezia (ex-scuola Stefani, via della Rinascita, Marghera), Vicenza (viale Astichello, 195), Treviso (via Roma, 20), Verona (via Leoni, 10). Si parla spesso del Veneto per la sua validità economica, ma non va dimenticata anche la generosità dei suoi abitanti che li ha portati a un primato in termini di solidarietà sociale e di volontariato. Prova ne sono le 1750 realtà che a vario titolo intervengono nel mondo sociale: si tratta di 296 istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, 186 associazioni e fondazioni costituite in enti morali di diritto privato, 271 cooperative sociali, 45 società di mutuo soccorso e 957 organizzazioni di volontariato iscritte al registro regionale. Sulle risorse finanziarie si ricorda che la Regione Veneto ha stanziato circa 300 milioni per il 1997 che si aggiungono ai 2 miliardi per gli anni 1997-98 accantonati dalle fondazioni bancarie per le attività di funzionamento dei Centri di servizio e per le attività di promozione, formazione e consulenza.

Giovani: avviata una nuova politica ascoltando le istanze del mondo giovanile
Realizzare una politica regionale a favore dei giovani ascoltando direttamente le istanze, i suggerimenti, le esigenze dei ragazzi e delle ragazze del Veneto. L?assessore regionale promuoverà nelle prossime settimane un ?forum studenti? in tutte le realtà provinciali venete per avere il parere sui progetti regionali e sulla ipotesi di revisione della legge regionale n. 29 del 1988 sulle politiche giovanili – una delle prime in Italia – che va costruita assieme ai giovani. Ecco il bilancio della politica e degli interventi regionali a favore dei giovani dal 1989 al 1996: sono stati finanziati 384 progetti obiettivo (su 589) per un totale di oltre 5 miliardi 380 milioni. I progetti obiettivo del 1995-96 (oltre un centinaio) hanno interessato circa 700 mila giovani tra gli 11 e i 30 anni. Per avviare la nuova politica regionale a favore dei giovani ?una delle cui caratteristiche – ha detto Zanon – sarà quella di definirsi non più politica giovanile ma politica sociale di comunità in raccordo con gli obiettivi del piano sociosanitario regionale?, sarà prioritario il tema della formazione degli operatori. A questo scopo partiranno a breve due moduli formativi (a Treviso e Padova) che coinvolgeranno 350 operatori.

Tossicodipendenze: un modello specifico di intervento
Ammonta a ben 79 miliardi l?impegno finanziario della Regione Veneto nel settore delle dipendenze (alcol e droghe) nel corso del 1997 (di cui 30 per l?attività dei servizi regionali per le tossicodipendenze, 32 per le rette delle comunità terapeutiche private e per i progetti-obiettivo, 3 per il potenziamento dell?organico dei Sert, 1,5 per la formazione degli operatori, 1,5 per il sistema di verifica della qualità delle prestazioni, 10,7 del Fondo regionale per la droga che finanzierà progetti mirati).
I Servizi regionali per le tossicodipendenze del Veneto hanno attualmente a carico poco più di 10 mila tossicodipendenti. Nel 1996, sono stati inseriti in comunità terapeutica 1.965 soggetti (1927 l?anno precedente). Nel settore dell?alcooldipendenza l?utenza, nel 1996, è di oltre 4.300 persone. Queste le strutture che operano in regione: 38 Servizi regionali per le tossicodipendenze; 8 Comunità terapeutiche pubbliche; 27 Comunità terapeutiche private; 5 Centri per l?assistenza ai tossicodipendenti genitori con figli, a gestione mista pubblico e privato; 13 Centri alcoologici multimodali presso Sert e strutture ospedaliere; 3 Sezioni a custodia attenuata per detenuti tossicodipendenti e 21 Dipartimenti delle dipendenze (di prossima istituzione). Il Veneto è dotato di un vero e proprio ?modello? nel settore della tossicodipendenza che prevede: risposte terapeutiche mirate sulla base della tipologia degli utenti; azione su obiettivi specifici e tenendo sempre conto della soggettività della persona; attivazione di collegamenti territoriali attraverso l?attività di coordinamento espletata dal Dipartimento delle Dipendenze; partecipazione tecnico-consultiva alle funzioni regionali di governo: programmazione, indirizzo, verifica e controllo, da parte dei soggetti che costituiscono il sistema per le dipendenze.

Carcere: creare lavoro all?interno degli istituti della regione
La Giunta regionale ha costituito, nell?ambito del Servizio prevenzione e recupero devianze della Direzione per le Politiche Sociali, l?Ufficio per le Problematiche Penitenziarie con lo scopo di realizzare ?uno sportello unico? per tutta l?utenza. I diversi momenti operativi riguardano l?attività motoria e sportiva per gli Istituti Penitenziari del Veneto (le iniziative sono state affidate alle Associazioni Csi di Verona e Uisp Veneto, per una spesa complessiva di 90 milioni); attività di formazione professionale presso gli Istituti di Prevenzione e di Pena del Veneto (il progetto ha previsto il coinvolgimento complessivo di 260 allievi per la spesa globale di 770 milioni); realizzazione, assieme all?amministrazione penitenziaria, di strutture a custodia attenuata per detenuti tossicodipendenti e/o alcooldipendenti presso il carcere femminile della Giudecca a Venezia e presso la Casa di Reclusione di Padova, per complessivi 419 milioni; approvazione del progetto ?Lavoro ai detenuti?, che ha coinvolto 170 detenuti per una spesa di 702 milioni. Complessivamente sono stati coinvolti circa 500 dei 1915 detenuti presenti in Veneto e l?impegno finanziario complessivo è stato di 1 miliardo 980 milioni.

a cura di Anna Maria Zanetti dell?Ufficio stampa della Giunta regionale del Veneto

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