Sostenibilità

Un anno di Lipu: 320mila ore a tutela della natura

Presentato il primo bilancio sociale della Lipu. La difesa della biodiversità, la cura degli animali nei centri di recupero, la lotta al bracconaggio diventano numeri che raccontano l'impegno costante di oltre mille volontari e dello staff. La promozione della cultura ecologica ha saputo coagulare attorno all'associazione sempre più soci e donatori, con un incremento del 4,6% rispetto all'anno precedente

di Antonietta Nembri

Si può contabilizzare l’attività volta a proteggere la natura, curare gli animali nei centri recupero, combattere il bracconaggio, difendere gli habitat naturali dal cemento e dalla distruzione nelle oasi e nei preziosi serbatoi di biodiversità della rete Natura 2000, divulgare la conoscenza e la vita in armonia con la natura? Sì ed è quello che ha fatto la Lipu nel primo Bilancio sociale della sua storia. Nelle pagine, frutto del lavoro di raccolta dati durato un anno, per raccontare attraverso infografiche, tabelle e diagrammi il lavoro che oltre mille volontari – affiancati da decine di operatori di staff – hanno prestato gratuitamente lo scorso anno si trovano numeri di tutto rispetto. Stiamo parlano di 220mila ore prestate nel 2015 da oltre 1.000 volontari, cui si aggiungono quasi 100mila ore fornite dal lavoro dello staff. 30mila bambini e ragazzi coinvolti nelle attività di educazione ambientale, 23mila animali curati nei centri di recupero e dalle delegazioni, 4.600 ettari di natura protetta, e 170mila visitatori passati nelle 25 oasi e riserve gestite dalla Lipu.

Accanto a questi numeri, se ne devono aggiungere altri che raccontano le attività in difesa della biodiversità, in particolare del territorio dall’illegalità e da politiche ambientali inadeguate. Solo lo scorso anno la Lipu ha svolto 20 progetti di conservazione, difeso 5mila specie animali e vegetali, monitorato 99 siti di rete Natura 2000 e ospitato 170mila visitatori nelle proprie oasi e riserve. Per la sola gestione di queste ultime sono state oltre 36mila le ore dedicate dai volontari mentre quasi 9mila quelle prestate per la tutela dei siti di rete Natura 2000, dove l’Unione europea tutela le più preziose specie animali e vegetali del continente.

«Il Bilancio sociale che pubblichiamo è il frutto di un grande lavoro di raccolta e analisi dei dati, risultato del contributo di tutti coloro che collaborano per questa splendida realtà che è la Lipu», scrive nella prefazione Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu. «Un’associazione bella, sana, appassionata, competente, alla quale siamo onorati di appartenere, e il cui contributo al Paese è vastissimo, anche in termini di supporto dato alle amministrazioni per consentire l’applicazione delle normative comunitarie ed evitare procedure di infrazione e relative sanzioni».

Tra le tante attività non poteva mancare la protezione degli uccelli tra le tante attività svolte dalla Lipu: lo studio dei rapaci migratori nel canale di Sicilia e dei rapaci nidificanti come grillaio, falco cuculo e aquila di bonelli; lo studio delle specie comuni (progetto Mito 2000) e il progetto Life+ in Sardegna per sensibilizzare la popolazione al grave fenomeno del bracconaggio; e poi le grandi campagne a difesa delle direttive europee o contro l’uso dei richiami vivi, la tutela a livello normativo delle specie, l’enorme lavoro del recupero della fauna ferita o in difficoltà. Nel complesso 125mila ore prestate da 358 volontari alla protezione degli uccelli, di cui 86mila riservate alla riabilitazione e alla cura di 23mila uccelli, mentre le ore dedicate all’antibracconaggio sono state 7.900, e al monitoraggio degli uccelli oltre 25mila.

Un tema portante della mission della Lipu e che risulta essere un’area di risultati è quella relativa alla promozione della cultura ecologica di cui oggi si avverte una grande necessità: le profonde trasformazioni antropologiche, il fenomeno dell’urbanizzazione di oltre metà della popolazione mondiale e la perdita di principi e significati esistenziali possono essere attenuate da una corretta educazione al vivere la natura e godere delle sue bellezze. Sono state 60mila le persone coinvolte in queste preziose attività di educazione e cultura ecologica, oltre 30mila gli alunni impegnati in attività educative, quasi 20mila i partecipanti alle attività di educazione non formale svolte in natura, e 100 gli eventi culturali in oasi, riserve e centri recupero. In quest’area spiccano il progetto di formazione dei giovani Natural Leaders e quello Mettiamo le ali alla speranza, portato avanti con i bambini del quartiere Tamburi di Taranto, nei pressi dell’Ilva.

Molto importante, infine, il supporto dei quasi 30mila tra soci e donatori, il cui numero, rispetto al 2014, in controtendenza rispetto ad altre realtà del settore, è incrementato del 4,16%: il loro supporto è stato determinante con la scelta del 5 per mille (9.500 preferenze per un importo di 293mila euro), e inoltre grazie ai lasciti testamentari, le donazioni tramite il sito lipu.it, le 910mila newsletter inviate, le donazioni ordinarie o quelle in relazione ai “mailing” tematici che durante l’anno sono stati proposti. Nel 2015 la Lipu ha complessivamente raccolto oltre 2,5 milioni di euro di fondi.

Completano il bilancio sociale, i dati che mettono in rilievo l’importanza della comunicazione a supporto delle tantissime attività: quasi 700mila utenti unici hanno visitato il sito lipu.it, 1,3 milioni gli utenti unici della pagina Facebook nazionale, oltre 210mila quelli di Twitter. Inoltre, sono stati 3.500 gli articoli pubblicati su stampa nazionale e locale, compresi anche i passaggi su televisioni e radio nazionali. 100mila infine le firme raccolte contro l’uso degli uccelli come richiami vivi e 63mila le firme raccolte per la campagna europea Allarmenatura in difesa delle direttive Uccelli e Habitat.

Per leggere il bilancio qui

In apertura Basettino – Lipu foto di MIchele Mendi

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